Martedì 9 Novembre 2010 - Libertà
«Leopardi tocca il cuore di tutti»
Frare sul ciclo in Fondazione: gran finale con Tomassini
piacenza - Quinto ed ultimo appuntamento con il ciclo di letture "Il poeta dell'Infinito. Incontri con Giacomo Leopardi", organizzati dal professor Pierantonio Frare, dell'istituto di italianistica dell'Università Cattolica, ed ospitati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano presso l'auditorium di via Sant'Eufemia. Una degna conclusione per questa particolare ed apprezzata iniziativa, che ha raccolto consensi ed apprezzamento ad ogni incontro, con una partecipazione di pubblico sempre più entusiasta: tutto l'incontro infatti è stato impostato attorno al Canto La Ginestra, da molti considerato una sorta di "testamento ideologico" del poeta di Recanati, e uno dei testi più ostici da interpretare, proprio per il forte contenuto "biografico" dell'Opera. A cimentarsi in questa impresa è stato un ottimo Stefano Tomassini, che dopo l'introduzione al Canto del professor William Spaggiari, ha interpretato con intensità e maestria questa incredibile opera. Al termine dell'incontro sia i due protagonisti che il professor Frare sono stati attorniati da un pubblico più che entusiasta e prodigo di complimenti.
Professor Frare, alla fine di questi incontri, si ritiene soddisfatto?
«Sì, assolutamente. A mio parere è stato un grande successo: ringrazio sia i redattori, che hanno sapientemente saputo introdurre e spiegare la poetica ed il modo di scrivere del poeta, sia naturalmente i bravissimi attori, che si sono cimentati nel compito non facile di dare voce alle parole e ai pensieri di Giacomo Leopardi. Inoltre il pubblico ha risposto molto bene, vedere la tanta gente contenta alla fine di ogni incontro è stata una grande soddisfazione. Devo ringraziare anche la Fondazione, che mi ha dato la possibilità di realizzare quest'evento».
Perché scegliere proprio Leopardi?
«Perché trovo sia un autore che può parlare a molti, oltre ad un gusto personale. L'universalità di questo poeta, i suoi sentimenti e le sue idee sono attuali ancora adesso, infatti è uno degli autori che riscuotono più apprezzamento tra gli studenti: avvicinare i giovani alla poesia, a questa poesia, era uno degli intenti di questa manifestazione».
E la scelta di rappresentare proprio i Canti?
«Uno degli aspetti più interessanti di questi incontri è stato il connubio dell'aspetto scientifico e spettacolare: i Canti si prestano benissimo ad essere letti in pubblico, al contrario di altre opere sicuramente interessanti allo stesso livello, ma più difficili da rappresentare. Certo per "spiegare" Leopardi sarebbe interessante leggere ed analizzare, per esempio, le Operette Morali, ma una lettura di questo tipo rischia di risultare pesante. Tra tutti i Canti abbiamo scelto questi, i più conosciuti e i più adatti ad un ciclo di incontri come quello che si è appena concluso».
Valentina Zilocchi