Giovedì 14 Ottobre 2010 - Libertà
Banca Monte Parma valuta l'offerta di Milano e Vicenza
Anche Fondazione di Piacenza-Vigevano vende a Bpm?
A breve la partenza dei negoziati. Sul tappeto pro e contro delle due opzioni
Partiranno in tempi stretti le trattative con la Banca popolare di Milano per l'acquisto dalla Fondazione Monte Parma della omonima banca controllata con il 68% del capitale. È quanto emerso al termine del cda dell'istituto di credito parmigiano - di cui la Fondazione di Piacenza e Vigevano è socia con il 15% - che l'altra sera ha esaminato sia la proposta arrivata da Milano (acquisizione del 51% della Banca Monte Parma dalla fondazione per 156 milioni di euro metà in contanti e metà con azioni Bpm di nuova emissionie, in seconda battuta sarebbe programmato anche un aumento di capitale da 100 milioni di euro: già qualche tempo fa il consiglio di amministrazione del gruppo parmense, d'altra parte, aveva varato un aumento di capitale da 120 milioni di euro che probabilmente sarà sostituito da questi interventi milanesi) sia un'offerta concorrente presentata dalla Popolare di Vicenza.
Entrambi i dossier sono stati considerati meritevoli di attenzione e ora la banca presieduta da Carlo Salvatori e l'ente che la controlla tratteranno entrambi su tavoli e ambiti diversi. La prima soprattutto con un occhio alla parte industriale, la seconda sulla quota di controllo.
Sembra peraltro difficile che la Fondazione Monte Parma possa accogliere, così com'è, l'offerta arrivata dalla Bpm, più conveniente dal punto di vista economico rispetto a quella di Vicenza ma strutturata parte in contanti e parte in azioni. Secondo fonti finanziarie, infatti, potrebbe essere un problema per la Fondazione accettare le azioni Bpm esponendosi quindi in maniera rilevante sull'equity.
Da annotare che in base ai patti parasociali di Monte Parma gli altri azionisti dell'istituto emiliano - con la Fondazione di Piacenza ci sono Banca Sella (9,8%), Cba Vita (3%) e Hdi assicurazioni (3%) - potrebbero esercitare il diritto di seguito chiedendo a Bpm di comprare anche le loro quote. Ipotesi che porterebbe la banca milanese a circa il 78% di Monte Parma. La Bpm, secondo quanto si apprende, é disposto a discutere la questione, anche se naturalmente le ulteriori partecipazioni sarebbero pagate a un prezzo inferiore rispetto a quello offerto alla Fondazione Monte Parma, che incorpora il premio di maggioranza.