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Lunedì 18 Ottobre 2010 - Libertà

La matematica? E' questione di biologia

In Fondazione il nuovo ciclo dei "Mercoledì della scienza" aperto da Bellone

piacenza - Nel primo incontro della quindicesima edizione dei Mercoledì della scienza - organizzati da "Amici del liceo scientifico Respighi", "Dipartimento di matematica e fisica del Respighi" e Fondazione di Piacenza e Vigevano - Enrico Bellone nella conferenza Le basi biologiche della matematica, moderatori la curatrice Teresa Rulfi Sichel e Paolo Rizzi, ha illustrato aspetti tanto semplici quanto avveniristici.
Laureato in fisica, docente a Genova, Lecce, nella "galileiana" Padova e dal 2001 all'Università degli studi di Milano, divulgatore scientifico e storico della scienza, Bellone ha tracciato un percorso evolutivo spiazzante fra "tecnoscienza" - ricerca di regolarità dei fenomeni naturali - e neuroscienza, rimettendo in discussione concetti supinamente acquisiti. «L'argomento di stasera 30/35 anni fa non avrebbe presentato interesse. Nel nostro viaggio nel passato la prima tappa è 20 mila anni fa quando, per addolcimento del clima e per ragioni astronomiche, nella "mezzaluna fertile" (Iran, Iraq, Siria …) vi furono innovazioni radicali per la nostra specie nata per caso in Etiopia». Necessario fissare alcuni punti: «Prima rivoluzione concettuale 11 mila anni fa quando nacquero la pastorizia e i primi aggregati urbani. Seconda: per controllare le risorse inventarono una scrittura tridimensionale con 20/22 forme. I gettoni erano sistema geniale per la corrispondenza biunivoca oggetto-bene».
Non era una scrittura letteraria, piuttosto una forma di carteggio instauratosi 10mila anni fa rimanendo poi stabile fino al 3.500 a. C. grazie alla conoscenza dei numeri naturali. «Verso il 3.500 a. C. nuova rivoluzione: si passa alle due dimensioni con, su tavole di argilla, nomi di numeri naturali. Ci fu poi un'evoluzione linguistica imprevedibile sull'isola di Saffo verso il 600 a. C. mentre verso il 300 a. C. compare Aristotele. Sistemi geometrici e mappe spaziali sono allora codificati nel nostro cervello peraltro identico a quello dell'Homo sapiens».
Secondo Bellone il cervello, non solo umano, contiene speciali circuiti neurali, moduli numerici con informazioni geneticamente codificate per le quantità matematiche.
Giorgio Vallortigara nel volume Cervello di gallina ha descritto come reti neurali di altri animali possiedano le stesse caratteristiche di quelli umani: «La nocciolaia ha nel cervello una macchina spaziale per contare i semi». Notevoli infine gli studi di Luigi Cavalli Sforza sulla struttura biologica, di Eric Kandel e Stanislas Dehaene. Con Bellone dunque nessun lamarckismo nella scienza, verità definitive o assolute, generico spiritualismo ma solo la consapevolezza, frutto di ricerche motivate e pluridirezionate, che le abilità elementari matematiche sono embodied, cioè connaturate alla psiche umana.

Fabio Bianchi

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