Lunedì 25 Ottobre 2010 - Libertà
Una piazza contro la solitudine ritrovo per nonni e bambini
Don Franco Capelli racconta come il sogno è diventato realtà
piacenza - «Una piazza aperta a tutti». E' così che don Franco Capelli, parroco di San Vittore alla Besurica, vede il nuovo complesso parrocchiale denominato "Incontriamoci", inaugurato ieri pomeriggio. Don Franco la immagina così questa piazza che si trova accanto ad aree adibite al gioco ed allo sport, una struttura che profuma di nuovo e un'altra completamente ristrutturata. «Una piazza - auspica il parroco - dove nonni e bambini possano condividere lo spazio nel gioco e nel dialogo. Spero che il centro possa diventare un luogo dove guardare al futuro con speranza».
L'intera comunità parrocchiale e don Franco, pastore del quartiere da dodici anni con un passato di impegno nell'ambito del recupero di persone tossicodipendenti e da sempre attento alle questioni familiari, hanno meditato a lungo su questo complesso. Da oltre cinque anni l'hanno sognato, immaginato nei minimi dettagli, l'hanno fatto nascere ed ora, finalmente, sono riusciti a inaugurarlo.
Una grande soddisfazione. Don Franco però non si monta la testa, anzi rilancia subito sul futuro: «Fare la piazza non è stato così difficile, la vera sfida ora è far vivere questo luogo». La piazza sembra proprio essere arrivata al momento giusto. «Abbiamo pensato ad una piazza perché questo è un tempo in cui si vive male: c'è molte solitudine. La comunità parrocchiale aveva bisogno di un luogo nel quale provare a stare insieme, a comunicare, a diventare un po' più comunità».
La Besurica, quartiere molto giovane, non ha una piazza istituzionale: probabilmente la faranno davanti alla chiesa, ipotizza don Franco, che con la piazza "parrocchiale" aperta a tutti gli abitanti spera di supplire a questo vuoto. Prima dei lavori c'era un piazzale più stretto, che ha assunto la forma attuale grazie all'acquisto di un terreno comunale. Ieri come oggi c'era la casetta di legno - ristrutturata e adibita a magazzino - così come la tettoia e il campo di pallacanestro. Sono però state abbattute delle casette in lamiera usate durante le feste della Besurica, usurate dal tempo. «Abbiamo sistemato la piazza e al posto delle baracche in lamiera abbiamo costruito una struttura che contiene le cucine, un salone di 95 metri quadri che diventerà un luogo di accoglienza per gli adulti, e nel seminterrato, un salone destinato agli incontri». Nella struttura sono stati allestiti gli spogliatoi a disposizione di chi userà il campo dal pallacanestro, il campo polivalente (da pallavolo e da calcio per bambini) e, da marzo, il campo da calcetto. «Abbiamo anche realizzato un muretto per gli spettatori, perché ci piacerebbe favorire l'incontro dei giovani sui gradini».
Su una delle pareti esterne della nuova struttura campeggia scintillante una targa di ringraziamento alla benefattrice Esterina Ulvani detta Nina, che con la sua generosità - ha devoluto alla sua morte 208 mila euro al progetto - ha dato un aiuto fondamentale alla realizzazione del complesso. «A lei è dedicata la piazza» precisa don Franco che non dimentica di dire grazie a chi ha partecipato alla costruzione del centro: «La Fondazione di Piacenza e Vigevano ci ha dato 50mila euro e, per la somma mancante, abbiamo fatto qualche debito. Ma il problema economico non ci assilla perché gli abitanti della Besurica sono persone generose».
Chiara Cecutta