Sabato 4 Settembre 2010 - Libertà
Monte Parma, un piano per il territorio
Smentite le notizie di trattative per la cessione di immobili di proprietà
Parma - Banca del Monte di Parma: un piano di tre anni per garantire al territorio «uno sviluppo equilibrato e sostenibile, in grado di garantire al territorio di riferimento un adeguato apporto di risorse».
Lo comunica la stessa Banca - di cui è azionista anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano - smentendo le notizie che siano «in corso trattative per la cessione di immobili di proprietà e per l'accensione di finanziamenti garantiti dagli stessi».
«Nel seguire con attenzione l'attività svolta dalla proprietà - si legge in una nota della Banca - per conseguire un rafforzamento patrimoniale, la Banca ha messo in atto una serie di iniziative volte a consolidare la propria posizione e a rendere più efficiente la propria struttura interna, nell'ottica di migliorare costantemente la qualità del servizio offerto alla clientela».
A luglio è stato approvato il nuovo Piano Industriale dal Consiglio di Amministrazione della Banca che ha decisoo le linee guida «per perseguire, nell'arco dei prossimi tre esercizi, uno sviluppo equilibrato e sostenibile, in grado di garantire al territorio di riferimento un adeguato apporto di risorse».
Banca Monte Parma ha poi affidatoaffidare a un partner di spessore, Banca IMI, l'incarico di advisor avente ad oggetto il complesso di azioni finalizzate a rafforzare la posizione della Banca, assicurandone la stabilità con l'obiettivo di «proseguire con impegno nella propria missione di azienda di credito al servizio del territorio».
Intanto la Fondazione Monte di Parma - la maggiore azionista della Banca - sta operando «al fine di creare per Banca Monte Parma le condizioni volte ad adempiere alle richieste della Banca d'Italia emerse nel corso della recente ispezione».
La Fondazione è impegnata nella valutazione di diverse ipotesi tutte dirette «a rafforzare la struttura della Banca, pur in un contesto non favorevole in conseguenza del dispiegarsi degli effetti della grave crisi economica».
La Fondazione sta lavorando per far sì che Banca Monte Parma «riesca a raggiungere adeguati livelli di capitalizzazione, come richiesto dalla Banca d'Italia e a definire nuovi patti con gli attuali soci ed altri che eventualmente potrebbe entrare a far parte della compagine sociale».
La Fondazione Monte di Parma ribadisce, infine, che «non è in discussione la solidità di Banca Monte Parma, la quale continuerà a garantire un costante e responsabile sostegno alle famiglie, alle professioni e alle PMI del territorio dove è già significativamente radicata».