Lunedì 6 Settembre 2010 - Libertà
Grazzano, archi da paradiso
Quartetti della Cherubini e della Scala: emozioni
GRAZZANO VISCONTI - Premesse rispettate, promesse mantenute l'altra sera nella fiabesca cornice del Castello di Grazzano Visconti con il primo dei tre concerti della rassegna Musica in Castello, ideata e promossa da Giammaria, Luchino e Verde Visconti di Modrone e realizzata con l'intervento della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio di Piacenza e da una delle top-griffe del made in Italy, Prada, come a suggello di garanzia dell'alta qualità dei tre eventi settembrini che - tra musica, storia e cultura - hanno lo scopo di diffondere la sensibilità musicale nel territorio piacentino facendo conoscere e valorizzando il talento dei giovani componenti dell'Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti che a Piacenza è nata e a Piacenza ha la sua sede.
Altro scopo recondito e non dichiarato ma facilissimo da intuire era quello di addolcire il rientro dalle vacanze e salutare l'estate che se ne va, offrendo al pubblico suggestioni indimenticabili.
E tutto si è magnificamente compiuto già dalla serata inaugurale che ha visto protagonisti il Quartetto d'archi della Cherubini e - evento nell'evento - il Quartetto d'archi della Scala.
La bellezza della musica, la bravura degli esecutori e l'ineguagliabile soavità della location, non potevano che creare magiche atmosfere e così è stato. Una magìa che subito avvolge con l'azzeccata idea di far percorrere al buio i sinuosi sentieri del parco seguendo, come Pollicino, le fiammelle che illuminano il cammino e che, attraversando quello che una volta era il ponte levatoio, sfocia nell'antico cortile gremito di spettatori (vip e autorità, eleganza femminile forse con qualche difficoltà per i tacchi a spillo nella ghiaietta, ma anche moltissimi giovani in jeans e giubbotto) a conferma del gradimento e della bontà della proposta.
Dopo il benvenuto dell'"anfitrione" Luchino Visconti campo libero alla musica e ad un'ulteriore dose di emozioni. Primo sul palco il "Quartetto d'archi della Scala" (Francesco Manara e Daniele Pascoletti violini, Simonide Braconi viola, Massimo Polidori violoncello) che ha eseguito il Quartetto in Mi minore di Giuseppe Verdi. Un brano di grande difficoltà composto a Napoli nel 1873 da un Verdi sessantenne che aveva appena concluso la Messa di Requiem
Magistrale e tesissima esecuzione del Quartetto della Scala che, dopo i meritatissimi applausi si è mixato con il "Quartetto d'archi dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini" (Samuele Galeano e Roberto Piga violini, Flavia Giordanengo viola, Matteo Parisi violoncello) per presentare l'Ottetto in Mi bemolle op. 20 di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
Pezzo prezioso ed unico nel repertorio della musica da camera l'Ottetto di Mendelssohn, è stato un formidabile banco di prova in cui i giovani pupilli di RIccardo Muti, hanno dimostrato tutto il loro formidabile talento, tutta la loro potenzialità interpretativa e la loro eccellente tecnica, amalgamandosi perfettamente in una vera e propria simbiosi artistica con i prestigiosi colleghi scaligeri, dando vita ad un'esecuzione limpida e vibrante che ha mandato in visibilio il pubblico. Estasi con cui si è concluso il percorso magico al Castello di Grazzano e che si ripeterà, c'è da scommetterci, sabato 11 settembre nel secondo appuntamento, quando l'antico cortile si riempirà delle note della musica da Astor Piazzolla.
Marcella Galeazzi