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Sabato 18 Settembre 2010 - Libertà

Geniusas, Chopin da incorniciare

A Palazzo Rota Pisaroni il giovane pianista russo per il Valtidone Festival

piacenza - Potrei iniziare e concludere con una sola parola: bravissimo. Bravissimo per la capacità tecnica, per il totale controllo strumentale che gli permette di esprimersi attraverso un suono ricco: ricco di colore e di sfumature, di sonorità, di morbidezza.
Il ventenne pianista russo Lukas Geniusas (Premio Bengalli 2009) ha eseguito a memoria un programma monografico incentrato sull'opera di Chopin, di cui quest'anno ricorre il duecentesimo anniversario della nascita.
Erede della grande scuola del pianismo russo, Geniusas ha respirato e appreso, fin dalla più tenera età, la scuola e la tradizione musicale della sua terra dalla lezione dei nonni e dei genitori.
In scena nel Cortile di Palazzo Rota Pisaroni, sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Geniusas è stato il protagonista di un nuovo appuntamento con il Valtidone Festival, che ha, tra i sostenitori, proprio l'istituto guidato da Giacomo Marazzi.
La sensibilità della poetica di Chopin è stata espressa da Geniusas con carattere, attraverso una lettura profonda e personale. Interessante la scelta del giovane musicista di narrare l'arte di Chopin attraverso differenti forme musicali: dalla più leggere Mazurke, alla Sonata, ricca di spessore formale.
Il pianista russo ha aperto il corposo programma con Tre Mazurke op. 59, pagine in cui il ritmo danzante non ha mai nulla di frivolo, ma è connotato da una poetica leggerezza.
Bellissima l'interpretazione della Polonaise op. 44 dal tema trascinante reso da Geniusas intenso e "russo".
Più sognante la Barcarola op. 60 caratterizzata da un tocco morbido che ha sciolto il cuore del pubblico facendo scattare i primi «bravo».
Poderosa, un monumento, la Fantasia op. 49: forma musicale più aperta la Fantasia permette la sperimentazione e si svolge lungo differenti atmosfere dalle più dense alle più eteree.
Cambio di registro con l'interpretazione del Valzer op. 34 n. 3, non un "valzerino", ma una danza che scorre con leggerezza in un movimento fluido, seguito dall'interpretazione del Valzer op. 42 dall'incipit virtuosistico che non ha nulla a che fare con il tempo di danza.
Dopo una breve pausa è ripresa la seconda parte del concerto con l'esecuzione della Polonaise-Fantasia op. 6, opera in cui Geniusas ha toccato momenti di grazia e bellezza unici. Preme sottolineare come nonostante l'esecuzione all'aperto il suono del pianoforte arrivasse al pubblico intenso, ricco, modulato, grazie all'ottimo controllo tecnico della tastiera del giovane interprete.
Infine della celebre Sonata op. 35 (Grave - Doppio Movimento; Scherzo; Lento - Marcia Funebre; Presto) Geniusas ha fatto risaltare i differenti movimenti per raggiungere sommi livelli nell'interpretazione della meravigliosa Marcia Funebre.
Con la stessa grande facilità e naturalezza si è seduto al pianoforte per regalare come bis due Studi, sempre di Chopin, e molti «bravo» sono saliti dal pubblico.

Lea Rossi

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