Domenica 19 Settembre 2010 - Libertà
Antiquarium, rivivono le origini di Placentia
Gremito l'auditorium della Fondazione per l'inaugurazione con Malnati e Carini
piacenza - L'Antiquarium della Fondazione, inaugurato ieri in un auditorium gremito di pubblico, restituisce efficacemente il fascino straordinario di una stratificazione storica che va a ritroso di oltre duemila anni, alle origini di "Placentia", colonia fondata nel 218 avanti Cristo. Le anfore capovolte dell'impianto di bonifica del terreno fanno riferimento alla fase più antica degli edifici che si sono sovrapposti fino ad arrivare all'aspetto attuale dell'ex chiesa di Santa Margherita, ma ci sono anche rarissimi (nel nord Italia) frammenti di intonaco dipinto della domus qui costruita da un proprietario sicuramente molto ricco. Aspetti sui quali sono intervenuti ieri il presidente dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giacomo Marazzi, il soprintendente regionale per i beni archeologici, Luigi Malnati, e la curatrice scientifica del progetto e dell'allestimento, Annamaria Carini.
Scendendo le scale, il percorso si sviluppa sotto l'atrio dell'auditorium per concludersi nella cripta. Un itinerario breve ma che, attraverso una selezionata scelta di reperti e i pannelli didascalici, si addentra tra i risultati degli studi più recenti e i problemi rimasti tuttora aperti relativamente al passato di questo complesso la cui storia è in parte comune a quella di altri isolati del centro, in parte decisamente singolare. Per migliaia di studenti, Santa Margherita è diventata da qualche anno il luogo dove sperimentare i fondamenti del "Mestiere d'archeologo", grazie a un progetto ideato dall'associazione Arti e pensieri, con il coordinamento scientifico di Carini e il sostegno finanziario della Fondazione.
Adesso, il nuovo apparato espositivo consente a tutti i visitatori di immergersi nelle fasi di epoca romana, altomedievale, bassomedievale, rinascimentale e barocca, di cui restano testimonianze di genere e consistenza diversi. La "lettura" dell'edificio è facilitata dalle ricostruzioni grafiche tridimensionali, a cura di Dario Gallina, di quella che doveva essere la chiesa romanica. Ulteriori strumenti verranno prossimamente messi a disposizione, ossia una pubblicazione divulgativa e l'edizione scientifica dello scavo. Malnati, esprimendo «piena soddisfazione» per un'esposizione che dà «piena ragione dell'importanza dei reperti», ha ricordato come la valorizzazione del complesso di Santa Margherita e dei materiali di scavo venuti alla luce durante i lavori per la trasformazione della chiesa in auditorium sia stata resa possibile dalla convenzione stipulata tra Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia Romagna, Musei civici di Palazzo Farnese e Fondazione. Ha quindi auspicato che si possa adesso arrivare a vedere allestite le sezioni etrusca e romana dei Musei civici. Marazzi ha ringraziato la cittadinanza per essere intervenuta così numerosa e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell'antiquarium. Tra le valenze positive del progetto, Carini ha incluso l'aver offerto occasioni di lavoro e di esperienza per neolaureati e studenti universitari partecipanti a stage presso i musei di Palazzo Farnese, «possibilità che decisamente non sono frequenti oggi per i giovani che si affacciano all'archeologia».
Anna Anselmi