Domenica 26 Settembre 2010 - Libertà
«Alzheimer, la crisi non tagli i sostegni»
Amministratori, esperti e medici per fare il punto sul futuro dei servizi assistenziali. Volontariato Il presidente del gruppo di Piacenza Gelati: ora bisogna fare passi in avanti più nel concreto
Tanti progetti validi in corso, una nuova visione più coscienziosa della malattia, ma un unico e determinante problema, la mancanza di risorse e di fondi adeguati per fornire sufficienti servizi. In estrema sintesi, è il panorama generale di Alzheimer Italia, l'associazione che si prefigge l'obiettivo di dare sostegno e cure alle persone afflitte dal grave male della demenza mentale ed ai propri famigliari. Se ne è discusso ieri mattina al convegno "Il futuro dei servizi per le persone affette da demenza", organizzato dalla sezione piacentina dell'associazione nella sala congressi della Banca di Piacenza e in pratica l'atto finale delle manifestazioni organizzate a Piacenza per celebrare la Giornata Mondiale dell'Alzheimer dello scorso 21 settembre. Il problema di fondo è stato affrontato immediatamente dalle autorità politiche intervenute, i consiglieri regionali Marco Carini ed Andrea Pollastri. Saranno sempre meno i fondi messi a disposizione dalla Regione, specialmente in un periodo di crisi come quello che sta attraversando il Paese. «È una criticità da correggere da parte delle istituzioni politiche - afferma Carini - i servizi territoriali devono garantire copertura per ogni nucleo famigliare colpito da un problema così grave». Gli fa eco Pollastri: «Da parte nostra cercheremo di far decollare tutti i progetti che trattano tematiche così importanti». E di progetti interessanti ce ne sono davvero tanti in cantiere. Alcuni sono stati sapientemente sviscerati dagli autorevoli esperti intervenuti in mattinata, Antonella Carafelli (direzione generale politiche sanità e politiche sociali dell'Emilia Romagna), Mauro Bonomini (direttore sanitario Fondazione Verani Lucca Onlus), Maurizio Massarini (medico della U. O. Assistenza Primaria distretto di Ponente Asl Pc), Lucio Luchetti e Giordana Dordoni del Consultorio per i disturbi cognitivi di Piacenza. Il Progetto Regionale Demenza spiegato dalla Carafelli ne è un valido esempio. «Nato nel '99 - dice - affronta queste situazioni in modo globale. Non si limita a fornire cure ai malati, ma offre anche contributi concreti alle famiglie, che subiscono il male di riflesso. Per esempio diamo 160 euro a chi assume badanti in regola, l'anno scorso sono state 4500 in tutta la regione». Anche Piacenza dovrà usufruire di una maggiore continuità nei servizi, come ha illustrato il presidente di Alzheimer Piacenza Andrea Gelati: «Ci sono mille pazienti affetti da demenza in tutta la provincia ed il numero è destinato ad aumentare a causa dell'alta percentuale di ultrasessantacinquenni. Abbiamo fatto progressi evidenziando questa problematica e rendendola più sentita dalla gente, ora dobbiamo farne altri più nel concreto».
Gabriele Faravelli