Lunedì 27 Settembre 2010 - Libertà
Sul Grande Serassi note da ricordare
Settimana organistica: partenza con una splendida Dufourcet-Hakim
piacenza - È risaputo che in tempi di crisi i primi settori ad essere penalizzati risultano quelli ritenuti meno "redditizi" o comunque, non di fondamentale interesse ai fini di risollevare le sorti economiche del Paese: mai come in questi ultimi due anni, dunque, l'organizzazione di eventi e di iniziative culturali legate all'intrattenimento, specie se indirizzate ad un pubblico "di nicchia", ha subìto continui contraccolpi, attraversando momenti di profondo disagio, dovuti ai tagli dei finanziamenti e alla cronica carenza di fondi sia pubblici che privati.
A dispetto di simili e tutt'altro che rassicuranti prospettive, tuttavia, la Settimana Organistica Internazionale a cura del Gruppo Ciampi, fiore all'occhiello fra le manifestazioni piacentine dedicate alla musica sacra, non sembra conoscere battute d'arresto: giunta al varo della 42ª edizione, un traguardo che la consacra come la più longeva rassegna italiana nel suo genere, la kermesse organistica diretta da Claudio Saltarelli ha aperto ufficialmente i battenti l'altra sera in Santa Maria di Campagna presentando un'artista di rara eccezione, l'organista francese Marie-Bernadette Dufourcet-Hakim (allieva, tra gli altri, di Jean Langlais, e per oltre un quarto di secolo organista titolare in Notre-Dame-des-Champs a Parigi), ed anticipando un programma che sicuramente non ci farà rimpiangere le passate stagioni.
Anche per il 2010, infatti, il Gruppo Ciampi, contando come sempre sul sostegno del Ministero dei beni culturali, della Regione Emilia-Romagna, di Provincia e Comune di Piacenza, oltre che della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Camera di Commercio, si è impegnato a garantire al consistente pubblico piacentino che da anni segue la manifestazione, il consueto carnet di dieci appuntamenti, nel corso dei quali vedremo alcune fra le più interessanti personalità artistiche del mondo della concertistica internazionale alternarsi alle tastiere degli antichi organi custoditi dalla nostra città e da Cortemaggiore.
In particolare, il repertorio affrontato dalla Dufourcet-Hakim nella serata inaugurale è parso più che mai adatto ad esaltare le qualità timbriche dell'ottocentesco "Grande Serassi"di Santa Maria di Campagna, strumento dalle infinite potenzialità espressive, grazie alle quali l'organista francese ha potuto tracciare la sua accattivante parabola attraverso quattro secoli di letteratura organistica.
Scendendo nel dettaglio, in apertura la raffinata interprete ci ha proposto una sobria e ben cesellata esecuzione del Concerto in La minore di Vivaldi, nella trascrizione per organo (BWV 593) realizzata da Bach, alla quale è seguita un'interessante riflessione su due diversi modi di intendere e strutturare la contemporanea composizione per organo, attraverso l'esecuzione di due brani, Méditatif e Allegro, estratti dalla Petite Suite firmata dalla stessa Dufourcet, posti a confronto con i Mariales del grande organista e compositore libanese, Naji Hakim, suo compagno di vita.
Caratterizzati da «un'immediata comunicatività», come non ha mancato di sottolineare Saltarelli nel presentare la serata, entrambi gli spartiti appaiono altresì improntati da uno stile poliedrico e da una scrittura fantasiosa e variegata. I Mariales, in particolare, offrono una rilettura in chiave moderna di cinque temi gregoriani d'ispirazione mariana, in cui, in accordo con una certa libertà inventiva, l'autore, che talora tende a seguire fedelmente le linee della melodia gregoriana (come nella Salve Regina), finisce poi con l'abbandonarsi ad uno stile marcatamente improvvisativo.
In accordo con le sue personali inclinazioni musicali, che si indirizzano al repertorio romantico, l'artista ha quindi definitivamente conquistato la platea regalandoci una fra le pagine più note del grande organista francese César Franck, quella Pièce Héroïque accesa di fiammeggiante lirismo che incarna alcuni dei tratti salienti della sua produzione, quali l'istinto sinfonico, la chiarezza formale e il denso cromatismo.
A conclusione di un'esibizione da ricordare, la Dufourcet-Hakim ci ha infine regalato due fiammeggianti improvvisazioni sui temi, suggeriti dal Maestro Saltarelli, dell'Hymne à l'amour di Édith Piaf, e di Gabriel's oboe di Morricone, fra i brani della colonna sonora del film Mission.
Alessandra Gregori