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Domenica 3 Ottobre 2010 - Libertà

Riflessioni sull'ideologia tra sfera privata e collettiva

piacenza - Arduo accostare psicologia ed ideologia: potrebbe innescarsi un dibattito infinito. Ma se le due vicende venissero circoscritte ad un'esperienza individuale, allora l'operazione risulterebbe assai meno complessa. E il piacentino Giovanni Bongiorni - pedagogista, psicopedagogista e psicoterapeuta - nel suo ultimo libro, Psicologia e ideologia (Armando editore), ha optato per una sorta di confessione, una riflessione a posteriori fra psicologia e ideologia intersecando sfera personale e sfera collettiva.
Presentato all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, moderatori Gianni D'Amo, docente di filosofia e Antonio Saginario, psichiatra e psicoterapeuta, il volume fra le righe ci spiega come sia cambiato il contesto della nostra vita, quale sia stato l'esito delle rivolte che avevano incendiato grandi città europee dopo il fatidico '68. Il tutto da postazioni privilegiate, da uno studioso da sempre impegnato in specifici settori, soprattutto nella psicologia: Bongiorni infatti sin da giovane teneva regolarmente un diario su cui annotava i piccoli-grandi cambiamenti sociali ed istituzionali indotti dal '68. E proprio il rinvenimento di quelle note è stata l'occasione per stendere Psicologia e ideologia, interessante saggio articolato in cinque parti: una lettera inizialmente concepita per questo quotidiano; un approfondimento in occasione dei 40 anni dal '68; uno scandaglio introspettivo in cui l'autore constata la difficoltà ma anche l'irreversibilità del mutamento ideologico; una nuova dialettica fra "gruppalità psicanalitica" e ideologia; infine una ritrovata identità.
Secondo Mauro Molinaroli, autore dell'introduzione, "il libro è un contributo sincero ed autentico su un anno che racchiude un'epoca" mentre D'Amo ha sottolineato come «il volume non sia solo sul '68 ma anche pretesto per parlare d'altro. La sua lettura del '68 è una lettura del presente. Il sottotitolo potrebbe essere "critica dell'ideologia". Fa perno sulla psicanalisi. C'è un gioco letterario nel ritrovamento del diario come se Zeno Cosini si rivedesse a distanza in uno sdoppiamento».
Per Saginario «il ‘900 è stato un grande campo di battaglia. Non c'era però un dialogo ma grandi sistemi di pensiero. La psicanalisi ha poco più di un secolo. Per contrastare il dogma abbiamo in generale bisogno di esprimere un preciso pensiero». Prima del dibattito finale, Bongiorni ha ricordato come «il '68 piacentino assunse un valore paradigmatico divenendo un momento globale di un momento globale di protesta».

Fabio Bianchi

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