Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Martedì 5 Ottobre 2010 - Libertà

«Un direttore-manager per il Municipale»

Vaciago: porti risorse. Dosi: affitteremo gli spazi per eventi privati, anche i matrimoni. Fondazione teatri Ballerini (Pdl) fa il nome di De Lorenzi, Perrucci (Pd) lo boccia. Auspicato l'ingresso della Provincia

La figura del direttore artistico, il mancato ingresso della Provincia, il coinvolgimento della città. Sono questi i tasti su cui si è sviluppata la discussione di ieri in consiglio comunale sulla Fondazione Teatri. L'occasione l'ha fornita una modifica statutaria volta sia a prevedere un collegio dei revisori dei conti fatto di tre seggi e non mono-posto sia a stabilire al 31 dicembre e non al 31 giugno la chiusura del bilancio d'esercizio. E va detto, ha informato l'assessore alla cultura Paolo Dosi, che saranno i tre attuali sindaci del Comune a farsi carico dell'analogo incarico nella Fondazione Teatri senza compensi aggiuntivi, cosa di cui Dosi si è detto particolarmente grato.
Modifiche statutarie che sono passate all'unanimità (anche grazie all'accoglimento di un emendamento della minoranza), ma che hanno fornito lo spunto per un dibattito più largo sull'organismo istituito un anno fa con l'obiettivo di gestire i teatri cittadini, Municipale in testa, togliendola dalla diretta competenza del Comune.
Della Fondazione Teatri fanno parte, con Palazzo Mercanti, anche Confindustria, Camera di Commercio, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Enìa (oggi Iren). Le attuali stagioni teatrali sono state affidate alla Fondazione Toscanini (quelle musicali, la prosa porta invece la firma del Teatro gioco vita), ma l'incarico pare proprio che non sarà rinnovato. Da qui gli sguardi verso il futuro che sul punto ha rivolto Sandro Ballerini (Pdl) esortando l'amministrazione a scegliere un direttore artistico «competente». Ha consigliato di prendere in considerazione Pierluigi De Lorenzi, direttore del Municipale per tanti anni, «preparatissimo, generoso, appassionato» e in grado di «valorizzare le professionalità piacentine».
«Competente» sì, De Lorenzi, «ma non possiamo pensare di recuperarlo di fronte a una realtà che è così evoluta in questi anni», ha obiettato Stefano Perrucci (Pd) secondo cui «occorrono progetti capaci di attivare risorse» senza rinchiudersi nell'orizzonte delle professionalità locali che rischia di rivelarsi ristretto.
Perrucci si è detto anche rammaricato che nella Fondazione Teatri non sia entrata la Provincia. Era stato l'assessore, nel passaggio in commissione consiliare due settimane fa, a esprimere amarezza per il mancato ingresso quando il presidente di via Garibaldi Massimo Trespidi, quando sedeva in Comune tra i banchi del Pdl, era fautore della nascita di un nuovo organismo gestionale con quelle caratteristiche.
E' stato Luigi Salice (Pdl) a farsi ieri in qualche modo "portavoce" della posizione della Provincia. Nel definire la Fondazione Teatri «strumento importante per sottrarre alla burocrazia comunale la gestione teatrale collocandola in una logica privata e di mercato», ha osservato come nel territorio provinciale ci siano altri teatri importanti. Dunque, la logica di via Garibaldi «credo sia subordinata a esigenze finanziarie, ma anche alla necessità di avere una Fondazione che sia espressione di tutte le realtà del territorio».
«Ma non è obbligatorio che ci si metta dentro tutto, semmai si tratta di mettere in rete i vari teatri provinciali», ha considerato Gianni D'Amo (Piacenzacomune) che ha avanzato due proposte finalizzate a fare «diventare la Fondazione Teatri qualcosa della città»: «Penso a qualcosa come un "azionariato" popolare, 10mila cittadini che ci mettono 50 euro all'anno per sentirlo come qualcosa più loro»; inoltre «istituzioni come la Banca di Piacenza credo che debbano essere portate dentro superando la logica ad escludendum degli sponsor».
«Dobbiamo trovare non solo un buon direttore, ma anche un buon manager con capacità di far affluire risorse cosicché la Fondazione Teatri si autofinanzi», è l'opinione di Giacomo Vaciago (gruppo misto). E per trovare fondi perché non fare come a Venezia dove la Fenice è stata affittata una sera per un evento aziendale al costo di 50mila euro?
«Nel regolamento approvato c'è la possibilità di utilizzare in quel modo gli spazi teatrali», ha aperto sul punto Dosi facendo osservare che a Napoli il San Carlo viene messo a disposizione per i matrimoni. Che il Municipale segua questa strada è più facile con la Fondazione che consente «maggiore flessibilità gestionale».
Quanto alle direzione artistica, l'obiettivo è quello auspicato negli interventi, ha considerato l'assessore, «la figura dovrebbe essere la sintesi di quei valori, ma non è facile trovarli in un'unica persona». Infine il capitolo Provincia: secondo l'assessore è «la situazione contingente, di difficoltà finanziaria che l'ha convinta a non entrare».

Gustavo Roccella gustavo. roccella@liberta. it

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio