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Mercoledì 6 Ottobre 2010 - Libertà

I Canti di Leopardi sotto la lente

Da domani le letture in Fondazione a cura della Cattolica



Gerardo Placido: leggerà Leopardi
Poesia non solo da leggere e da capire, ma anche da ascoltare, per lasciarsi catturare dalla musicalità dei versi di uno dei grandi protagonisti della letteratura di tutti i tempi. Il nuovo ciclo di letture Il poeta dell'infinito, promosso dalla facoltà di scienze della formazione dell'università Cattolica di Piacenza, con la direzione scientifica di Pierantonio Frare, è infatti dedicato a Giacomo Leopardi, che «nelle sue poesie ha dato parola all'ansia di infinito e alla ricerca della felicità che caratterizzano tutti gli uomini». A una selezione dei Canti ci si avvicinerà secondo la formula che abbina ogni volta una breve introduzione di un docente universitario e la lettura integrale compiuta da un attore. Gli incontri si terranno alle ore 18, sempre di giovedì, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia, 12 (ingresso gratuito). Il primo appuntamento è in programma domani, quando Frare, professore di letteratura italiana nelle sedi di Milano e di Piacenza dell'università Cattolica, parlerà dei primi idilli, L'infinito, La sera del dì di festa e Alla luna, composti tra il 1819 e il 1821, che verranno letti da Domenico Sannino. Il 14 ottobre sarà Uberto Motta a soffermarsi su Il risorgimento e A Silvia, scritti a Pisa nel 1828, che verranno letti da Bedy Moratti, attrice di cinema e, soprattutto, di teatro. Il 21 ottobre, sul Canto notturno di un pastore errante dell'Asia interverrà Elena Landoni, autrice di vari contributi sul Recanatese, tra cui il libro Questo deserto, quell'infinita felicità. La lingua poetica leopardiana oltre materialismo e nichilismo, editrice Studium. La lettura della canzone verrà affidata a Gerardo Placido, già coinvolto anche nelle precedenti lezioni dantesche, curate da Frare, che il 28 ottobre analizzerà La quiete dopo la tempesta e Il sabato del villaggio, prima di lasciare il microfono a Salvino Dattilo, avvocato con la passione per la poesia e promotore di diverse iniziative di declamazione pubblica di celebri capolavori letterari. Concluderà, il 4 novembre, William Spaggiari, che commenterà gli estremi esiti de La ginestra, pubblicata postuma. Ad interpretarla sarà Stefano Tomassini, storico della danza, docente a Ca' Foscari a Venezia e Lugano, e regista della compagnia Infidi Lumi. Docente all'università di Milano, Spaggiari ha concentrato il suo interesse di studioso proprio sul periodo tra la fine dell'Antico Regime e la Restaurazione, curando l'edizione di testi come le Lettere agli amici di Toscana di Leopardi e Il peccato impossibile del piacentino Pietro Giordani, che annoverava il conte Giacomo tra i suoi discepoli prediletti.

a. ans.

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