Domenica 10 Ottobre 2010 - Libertà
Dai cristalli ai vetri rotti: ora è pronto il Catalogo delle opere della Franchi
Non ha rivoluzionato l'arte piacentina però… In soli 2 anni Franca Franchi componendo con cristalli e vetri rotti ha inaugurato un nuovo genere portando poi ad estrema compiutezza espressiva un forte ethos. Era allora necessario, dopo tante mostre anche fuori Piacenza, riunire quelle esperienze magari in un volume, importante, come il "Catalogo generale delle opere" (edizioni Giorgio Mondadori, foto di Alessandro Bersani) presentato all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, moderatori Gianni Cuminetti Presidente del comitato provinciale Unicef, i critici d'arte Luigi Galli e Sergio Signorini e, per la Giorgio Mondadori, Carlo Motta. Galli ha sottolineato come «Franchi a Piacenza abbia in poco tempo rotto molte tradizioni». Per Luigi Gazzola, assessore comunale, «Franca, frequentando ambienti giudiziari, aveva forse voglia di rompere tutto. La frammentazione è per lei immagine dell'attuale società ma, in termine positivi, c'è anche voglia di ricomporre». E, in rappresentanza della Provincia, Antonino Coppolino: «A pelle mi sono subito detto: sono molto belli. Ritengo Franca l'ennesima, ottima, produzione artistica che Piacenza ha espresso ed esprimerà».
Di nuovo Galli: «Mi interesso d'arte per puro piacere. L'artista è mosso dal senso della bellezza, prima si deve sentire. Coglie ciò che è bello educativamente anche per gli altri e lo vuol conservare. L'arte è dono, è origine del bello, è pensiero positivo secondo il filosofo giapponese Masaru Emoto a cui Franchi s'è ispirata». Motta ha invece sottolineato aspetti tecnici: «Questo è un formato di prestigio per la stampa tradizionale. Svelo due curiosità: per noi l'argento della copertina indica preziosità, di solito il catalogo suggella lunghe carriere e va oltre la monografia. Quest'anno poi Franchi, grande imprenditrice di sé stessa, verrà inserita nel ‘Catalogo d'arte moderna' edizione n. 46 per storicizzare il suo lavoro».
Signorini ha analizzato la costituzione di alcune opere, il significato dell'accostamento di vetri e cristalli perché «questa evoluzione rapidissima lascia senza parole. Il cristallo è modo trasparente per esporsi agli altri. Le immagini frammentate costituiscono l'immagine di sé come nella rappresentazione fotografica dove l'opera si riproduce tanti quanti sono i fruitori. L'opera Cristallo incontro è quella che maggiormente rappresenta l'armonia degli opposti e può essere vista o in piccolo o in grande». Infine Cuminetti ha ribadito che se a lui «un'opera non trasmette niente… Non dimentichiamo che Foscolo disse che l'arte non rappresenta cose nuove ma con novità mentre per Croce l'arte è visione o intuizione».
Il "Catalogo" di Franchi rimarrà nella storia dell'arte piacentina come testimonianza del convinto e lucidissimo percorso non solo umano di un'artista «verso una dimensione - ha detto Franchi in chiusura - più spirituale che prima c'era ma non era esternata. Sono riuscita a farla emergere così sono me stessa. Per me è un risultato eccezionale, mi dà energia e carica».
Fabio Bianchi