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Domenica 10 Ottobre 2010 - Libertà

Con Di Mauro Enrico batte 4

Giovedì arriva uno spettacolo "gioiello" da non mancare. Al "Filo" per la rassegna "Aspettando...Tre per Te" in scena il lavoro liberamente ispirato a Pirandello

piacenza - Per una volta ce lo possiamo permettere. Non perdetevi nel modo più assoluto il secondo appuntamento per Aspettando… Tre per Te, il nuovo cartellone che accompagna il pubblico nell'attesa dell'avvio della programmazione della stagione di prosa Tre per Te 2010/2011 del Teatro Municipale di Piacenza, curata dal Teatro Gioco Vita sotto l'egida della Fondazione Teatri di Piacenza, del Comune e con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren.
Giovedì alle ore 21 infatti al Teatro dei Filodrammatici andrà in scena Enrico 4, una "partitura in musica per voce sola" che vede in scena uno straordinario Michele Di Mauro (attore che da tempo merita i massimi riconoscimenti critici ma che finora è rimasto ingiustamente e inspiegabilmente senza) & G. U. P. Alcaro (un eccezionale compositore e musicista).
Un attore dunque, Michele Di Mauro, e un compositore, G. U. P. Alcaro, che partendo dalla suggestiva ed elettrizzante traccia dell'Enrico IV di Pirandello si divertono a scomporre e ricomporre la vita del testo (e della sua struggente musicalità) creando un mix di suggestioni che si nutrono di una scrittura rielaborata dallo stesso Di Mauro in cui a brani originali pirandelliani si alternano Petrolini, Raymond Carver, Sergio Endrigo, Leopardi, Müller, Nijinsky con inserti alla Carmelo Bene che non fanno altro che mettere in risalto il trasformismo vocale di questo autentico leone della scena che è Di Mauro. Si tratta insomma di un concerto di parole, musica, suoni e rumori in cui la partitura musicale di G. U. P. Alcaro si situa in maniera decisiva con i suoi rimandi, i suoi suggerimenti, i suoi tappeti sonori evocativi, le sue trovate rumoristiche veramente spiazzanti.
L'affiatamento tra Di Mauro e Alcaro è sorprendente: uno influenza l'altro, una parola richiama l'altra, un tono si fa perentorio e subito dopo si scioglie in ironia, dalla declamazione si passa al quotidiano, dall'epica alla disperazione. Si entra in un gorgo, in un magma sonoro da cui è difficile staccarsi tanto il magnetismo di Di Mauro è forte. E particolare non di poco conto nello spettacolo (l'attore in scena solo con un leggìo, un microfono, un cavallo a dondolo ed una corona di latta che si mette e toglie continuamente) c'è tutta, ben rappresentata, la follia pirandelliana dell'Enrico IV. Ripeto: da non mancare.

Enrico Marcotti

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