Lunedì 5 Luglio 2010 - Libertà
Finito il presbiterio urge un intervento sui chiostri del ‘400
I restauri
Uno speciale rilievo della festività patronale 2010 lo dobbiamo al restauro di cui sono stati oggetto il presbiterio e la parte absidale che, finalmente liberati della tinteggiatura scura delle pareti accentuata dalla secolare coltre fumosa, sono apparsi al massimo splendore, quello originario, irradiando la basilica di un intenso fascio di luce e concedendo all'oro delle decorazioni di brillare in pieno fulgore. Una nuova immagine, una nuova luce che hanno creato stupore, che hanno lasciato senza respiro tanti fedeli: i lavori di restauro sono stati completati pochi giorni fa.
La veste nuova del dì di festa, degna cornice artistica della simbologia religiosa.
Il parroco don Giuseppe Basini non ha citato l'entità dell'investimento economico, ma ha ringraziato pubblicamente coloro che hanno permesso il poderoso intervento: «La Fondazione di Piacenza e Vigevano per il generoso contributo che ha elargito, tramite l'Ufficio diocesano dei Beni culturali ed ecclesiastici, per l'opera di restauro conservativo e di consolidamento degli stucchi e delle decorazioni di tutto il presbiterio». Un lavoro durato un anno che ha permesso alla parrocchia di intervenire su uno spazio della basilica che presentava evidenti segni di decadimento. «Ora possiamo dire che l'area del presbiterio ha ritrovato l'antico splendore seicentesco», ha spiegato il sacerdote.
Titolare della delicata opera è stato lo studio dell'architetto Enrico De Benedetti, i lavori sono stati condotti da Arianna Rastelli e Roberta Ferrari.
Ma terminata un'opera ecco l'urgenza di un'altra. Don Basini ha colto l'occasione per appellarsi alla città e costituire un fondo destinato «al restauro dei chiostri quattrocenteschi, anch'essi bisognosi da tempo di essere ristrutturati».
Contributi sono già stati forniti dalla «Rdb su indicazione dell'avvocato Gian Maria Menzani e della sua consorte Maria Rosa, per dare inizio all'urgente opera di conservazione artistica» con l'obiettivo «di metterne in sicurezza il tetto, e scongiurare il crollo, entro il 2010».
mvg