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Venerdì 30 Luglio 2010 - Libertà

Quella giornata di studi dedicata a lui nel 2008 a cui presero parte tanti esperti di storia medioevale

TRA GLI AMICI C'ERA ANCHE PIERRE RACINE

piacenza - Pagine da cui emergono «l'amore di Castignoli per la sua città e per le vicende che l'hanno fatta grande e bella e la passione che l'ha indotto a investigare migliaia di documenti, coniugandola alla sua professione e a darne notizia perché la memoria non svanisca». Così Gigliola Soldi Rondinini, dell'Università di Milano, nella Giornata di studi in onore di Piero Castignoli, esprimeva la sua stima allo storico piacentino, dopo aver passato in rassegna i saggi più significativi dello studioso. Al convegno, che si era tenuto all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il 16 maggio 2008, avevano preso parte esperti di storia medievale e giovani ricercatori; colleghi di lunga data di Castignoli e storici di un'altra generazione, i quali avevano potuto beneficiare dell'attività svolta dal direttore dell'Archivio di Stato per proseguire nell'indagine storica. Tra gli amici, Pierre Racine, docente dell'università di Strasburgo, che aveva evidenziato come nel lavoro di Castignoli risaltasse un'unità di studi, sempre incentrati sulla storia politico-istituzionale di Piacenza: «Anche quando affronta un problema religioso, gli preme più che il fatto in sé, l'analisi dell'influenza avuta sulle istituzioni» aveva commentato Racine, intervenendo quindi su eresie e francescanesimo a Piacenza nel Duecento, un tema non lontano dall'ambito storiografico al quale si era dedicato più di recente Castignoli, cioè l'Inquisizione e le eresie del ‘500. «La Piacenza del XIII secolo - aveva precisato Racine - era pervasa da correnti ereticali, sostenute da un gruppo ghibellino di famiglie aristocratiche, che ha sempre appoggiato l'eresia, direi fino ai nostri giorni». Claudio Vela, docente all'università di Milano e già funzionario direttivo all'Archivio di Stato di Piacenza, in apertura della sua relazione, aveva sottolineato come in Castignoli i termini di studioso e di archivista formavano "un'endiadi", in quanto inseparabili. Vela aveva rievocato l'incontro avvenuto nel 1984 a Palazzo Farnese con Castignoli, allora direttore dell'Archivio di Stato: «La sua pazienza fu pari all'apertura di credito che dimostrò nei miei confronti: gradualmente mi introdusse nella realtà viva di un archivio, gradualmente apprendevo da lui, ma sul campo, non astrattamente, i metodi e gli strumenti della ricerca d'archivio, io che ero stato piuttosto un frequentatore di biblioteche. Nei sei anni della mia esperienza di archivista di Stato posso dire che la guida, discreta, puntuale, sicura, mai prevaricante, di Piero Castignoli non mi è venuta meno».

a. a.

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