Sabato 16 Ottobre 2004 - Libertà
In Fondazione i protagonisti ricordano Pagani
Venerdì 29 ottobre alle ore 21 nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano verrà ricordata la figura di Guido Pagani nel corso di una serata, promossa dalla locale sezione del Club Alpino Italiano e dall'Associazione Amici dell'Arte, a cui parteciperanno alcuni protagonisti della spedizione del 1954 e di quella celebrativa di quest'anno. Quella del 1954 fu la prima vera spedizione ufficiale himalayana con obiettivo la conquista del K2. Patrocinata dal Club Alpino Italiano e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche era composta da 18 membri: Ardito Desio, capospedizione, Guido Pagani, medico, Gino Soldà, Erich Abram, Lino Lacedelli, Mario Puchoz, Ubaldo Rey, Sergio Viotto, Achille Compagnoni guide alpine e portatori, Walter Bonatti, Ugo Angelino, Cirillo Floreanini, Pino Gallotti alpinisti, Mario Fantin, cineoperatore e dagli scienziati Paolo Graziosi, paleontologo, Francesco Lombardi, topografo dell'Istituto geografico militare, Antonio Marussi, geofisico e Bruno Zanettin, petrografo. Il 22 maggio del 1954 Desio fissa il campo base a quota 4.970, alle falde del colosso himalayano. Nei giorni successivi inizia il lavoro di preparazione dei campi intermedi, l'ultimo dei quali (il nono) spinto a 8.080 metri il 30 luglio. Da lì la mattina del giorno seguente Achille Compagnoni e Lino Lacedelli lanciano l'ultimo assalto alla vetta che conquistano dopo tredici ore di ascensione, alle 18 del pomeriggio del 31 luglio 1954. Una data storica, un'impresa portata a termine con determinazione ed impegno da parte di tutti i componenti nonostante la scomparsa di Mario Puchoz, ucciso da problemi polmonari nella prima fase della scalata. Per la sua particolare conformazione il K2 (8.611 m.s.m.) viene considerato più difficile da scalare dell'Everest (8.848 m.s.m.) e per questo la sua conquista viene subito considerata "una delle più ardimentose vittorie dell'alpinismo mondiale". Guido Pagani, accademico del Cai, istruttore nazionale di alpinismo, fondatore ed anima della locale sezione del Club Alpino Italiano che guidò dal 1952 al 1982 fu tra gli artefici di quel successo.