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Sabato 26 Giugno 2010 - Libertà

Il Premio Gazzola alla Sala dei Teatini

Per la prima volta il riconoscimento per il restauro dei palazzi piacentini attribuito ad un ente pubblico

Per la prima volta il Premio Piero Gazzola per il restauro dei palazzi piacentini, giunto alla sua quinta edizione, è stato attribuito a un ente pubblico, il Comune di Piacenza, ritenuto meritevole del riconoscimento per il recupero dell'ex chiesa di San Vincenzo, ora ribattezzata Sala dei Teatini.
Ieri mattina, nella sala del Consiglio comunale, l'iniziativa è stata illustrata dal sindaco Roberto Reggi, dal presidente del comitato scientifico che aggiudica il premio, Domenico Ferrari Cesena, capo delegazione del Fai, dal Soprintendente per i beni architettonici di Parma e Piacenza, Luciano Serchia e dall'assessore ai lavori pubblici Ignazio Brambati, presente con il collega alla cultura, Paolo Dosi, il dirigente dell'unità grandi progetti del Comune, Taziano Giannessi, il responsabile del servizio manutenzione e controllo del Comune, Gino Scagnelli, la dirigente dei servizi culturali e museali Antonella Gigli, Luigi Corallo e Simonetta Fredi, della cooperativa Per il restauro, Luca Dossena, dell'impresa appaltatrice Edilpronto, e la funzionaria della Soprintendenza per i beni architettonici, Anna Coccioli Mastroviti, membro del comitato scientifico del quale fanno parte anche Carlo Emanuele Manfredi, delegato per Piacenza dell'Associazione dimore storiche italiane, Marco Horak, presidente dell'associazione Palazzi storici di Piacenza, e Ferrari Cesena. Coccioli Mastroviti è inoltre curatrice della pubblicazione sul restauro della Sala dei Teatini che verrà distribuita al pubblico al termine della cerimonia di premiazione, in programma lunedì 29 novembre alle 17.30 nella Sala Panini di Palazzo Galli. La Banca di Piacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano sostengono pariteticamente il Premio.
Il sindaco si è detto "onorato" e "orgoglioso" per l'assegnazione del riconoscimento, «ancor di più in un periodo come questo di ripetuti attacchi che ritengo ingenerosi e poco rispettosi del lavoro che si compie negli enti pubblici». Ferrari, a nome del comitato scientifico, ha chiarito i motivi della scelta: «Il restauro della Sala dei Teatini è stato un evento di grandissima importanza, il restauro dell'anno. Si è finalmente, con coraggio, completata un'opera già messa in cantiere in passato e mai terminata».
La finalità del premio, intitolato alla memoria del piacentino Piero Gazzola (1908 - 1979), soprintendente di Verona, Mantova e Cremona, teorico del restauro, fondatore e primo presidente dell'Icomos (il braccio operativo dell'Unesco che, a cadenza triennale, dal 1979 ha istituito il Gazzola Prize, per i paladini della conservazione a livello internazionale), è proprio quella di proporre all'attenzione progetti di restauro eseguiti a regola d'arte: «Sappiamo quanto siano costosi, ma con tenacia e impegno Piacenza dovrebbe riuscire a mettere all'onor del mondo i suoi monumenti più prestigiosi». Il soprintendente Serchia, dopo aver evidenziato come l'esercizio della tutela tenti di contemperare le istanze della storia e dell'estetica, mentre il processo di attualizzazione della destinazione (in questo caso, da chiesa a sala per conferenze ed eventi culturali) si inquadri nell'aspetto della valorizzazione dei beni culturali, ha richiamato l'importanza di Piero Gazzola nell'ambito dell'elaborazione teorica del restauro: «Con Roberto Pane, è stato il principale protagonista della Carta di Venezia del 1964, portando nel dibattito la questione del valore d'ambiente. Inoltre, le varie azioni di Gazzola come soprintendente hanno contribuito a quel processo di sensibilizzazione nei confronti del contesto che oggi comincia a dare i suoi frutti».

Anna Anselmi

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