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Domenica 23 Maggio 2010 - La Cronaca

Piero Gazzola, Abu Simbel e... Paperino

Una storia curiosa lega l'architetto piacentino), le celebri statue nubiane e il personaggio di Scarpa

A proposito del convegno in programma per martedì 25 maggio prossimo nel Padiglione Guidotti (via Scalabrini 113) del Politecnico di Milano, intitolato "Piero Gazzola, una vita per la tutela", vale la pena ricordare un paio di curiosità relative alla vita e alle opere del celebre architetto piacentino. Ne ha scritto su queste colonne Ferdinando Arisi, due anni fa. Ne riproponiamo alcuni stralci. "La Giunta Regionale del Veneto il 6 novembre scorso, riferendosi alla legge regionale del 16 marzo 2006, n.4, che mette a disposizione risorse finalizzate
a promuovere manifestazioni e studi per commemorare eventi di grande rilevanza per la storia e la civiltà venete e per celebrare personalità che hanno contribuito, con la loro opera, ad elevare il prestigio e l'immagine del Veneto a livello nazionale e internazionale, ha approvato, per l'anno 2008, la costituzione di un comitato regionale per le celebrazioni della nascita del piacentino Piero Gazzola. "Si è ricordato questa delibera perché Piacenza ha già ricordato Gazzola con l'istituzione del "Premio Gazzola" per il Restauro dei Palazzi Piacentini, attribuito per il restauro del Palazzo Anguissola di Grazzano nel 2006 e per il Palazzo Ghizzoni Nasalli nel 2007. Le pubblicazioni relative, con testi di Anna Coccioli Mastroviti, furono realizzate grazie al contributo di Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano. "Padre dell'Architetto Piero Gazzola fu l'Ingegner Giovanni (1871-1962), allievo dei corsi liceali
del Collegio Alberoni, laureato al Politecnico di Torino. E' noto per la sistemazione del Teatro dei Filodrammatici (1908) e per la Casa Milza di via XX Settembre (1914), di solito ricordate come esempi locali di "art nouveau", ma è sua anche la facciata della chiesa di San Pietro, realizzata negli anni venti con la "pasta di cemento con graniglia di marmo" (G. Valentini). «Il figlio Piero diventò famoso per la ricostruzione a Verona del ponte sull' Adige, distrutto dai bombardamenti, e per i suoi interventi in Egitto. Durante la costruzione della diga di Assuan,
progettò nel 1968 il trasferimento e la rimontatura a un'altitudine maggiore dei due grandiosi templi rupestri di Abu Simbel, voluti dal faraone Ramesse II (1290-1224 a.C.). In campo locale non fu attivo come architetto ma come storico dell'architettura e critico d'arte». Una curiosità emerge da una segnalazione di Marco Bertoncini allo stesso Arisi: "A proposito della mia nota su Piero Gazzola in "Cronaca" del 9 febbraio - scrive Arisi - l'amico Marco Bertoncini mi passa una notizia curiosa. L'idea di come salvare le statue di Abu Simbel, nella Nubia, quando si costruì la diga di Assuan, sul Nilo, sarebbe stata del fumettista veneziano Romano Scarpa, esposta nel racconto "Paperino e il colosso del Nilo", scritto e disegnato per la Disney nel 1961.
"E' Scarpa stesso che lo fa notare; quella storia l'inventò "quando si discuteva del salvataggio di quel monumento. Paperone doveva spostare un monumento per cercare l'uranio del sottosuolo.
Archimede Pitagorico gli offrì alcune soluzioni. Una consisteva nello smontare il monumento, numerarne i pezzi e ricostruirlo altrove. Era la mia, scrisse, un'ipotesi fantastica, senza pretese scientifiche, ovviamente. Soltanto un paio d'anni dopo ho saputo che quell'idea era stata ripresa da un grande quotidiano, in un articolo intitolato "Walt Disney salva il monumento della Nubia". Geniale, Scarpa; e con intuizioni preziose».

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