Lunedì 31 Maggio 2010 - Affari&Finanza
BancaMonte: il 'buco' rompe tutti gli equilibri
Servono circa 70 milioni e la Fondazione dovrà vendere parte della sua quota. Le polemiche su Carlo Salvatori
Parma
Per la prima volta in 500 anni dalla sua fondazione, BancaMonte, l'istituto di credito di Parma, ha chiuso il bilancio in perdita. I 15 milioni di buco 2009 sono costati le dimissioni al presidente, Alberto Guareschi, all'intero cda, e una rigorosa ispezione di Bankitalia, che ha emesso un verdetto da brivido: la banca va ricapitalizzata per circa 70 milioni di euro. A quattro giorni dalla nomina del nuovo presidente dell'istituto di Palazzo Sanvitale, che avverrà il 4 giugno dalla Fondazione (che detiene il 68,7% di Banca Monte), è in corso una furiosa battaglia politica che coinvolge partiti, banche nazionali, personaggi di spicco dell'economia locale. Il primo colpo l'ha sparato la Lega (che nell'ultimo voto nel Parmense ha superato il 17%), il leader provinciale del Carroccio Roberto Corradi ha inviato ai giornali una lettera aperta di tre pagine attaccando senza giri di parole la gestione della Fondazione Banca Monte. E uno dei tre consiglieri provinciali leghisti, PierAngelo Ablondi, ha rincarato la dose: "La Lega vuole dimostrare di avere gli uomini per entrare nei salotti buoni da cui finora è stata esclusa". Tuttavia l'assalto leghista si inquadra in uno scenario difficile. Per ricapitalizzare servono soldi: o la banca fa ricorso alle riserve da rivalutazioni e plusvalenze, oppure la Fondazione vende una parte significativa della sua quota. Gli istituti candidati all'acquisto sono diversi, ma in prima fila c'è la Popolare di Milano. E qui si è aperta una partita nella partita. Salvo clamorose sorprese, il futuro presidente della banca sarà Carlo Salvatori, un banchiere di sicuro status, un passato di prestigio trascorso in diversi importanti istituti di credito. Appena in città si è sparsala no tizia della sua candidatura, portata avanti dal presidente della Fondazione, l'industriale alimentare Gilberto Greci, veleni e sospetti si sono insinuati nei salotti parmigiani. Al mal di pancia della Lega si è aggiunto un attacco diretto alla Fondazione, scagliato da Luigi Giuseppe Villani, capogruppo Pdl in Regione: "Dopo il disastro economico che si è consumato lo scorso anno - spiega Villani - logica vorrebbe che si dimettesse anche il consiglio della Fondazione, che ha il compito di controllare l'andamento economico della banca. E invece niente, sono ancora tutti in sella. A partire dal presidente, Greci, che vuole nominare presidente della banca Carlo Salvatori, che siede nel cda della sua azienda". Conflitti di interesse a parte, il timore che serpeggia a Parma è che il minor peso della Fondazione alleggerisca il radicamento sul territori di Banca Monte, con le sue 57 filiali tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Emilio Piervincenzi