Sabato 5 Giugno 2010 - La Cronaca
Ricapitalizzazione, piacentini all'assalto?
Anselmi (con la Popolare di Milano) e Marazzi potrebbero avere un ruolo
Ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale. Questo è quanto lo storico istituto di credito di Parma (di cui la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha il 18%, la quota maggiore dopo quella dell'azionista di maggioranza Fondazione Monte di Parma che ha il 67,80%) dovrà fare ora, come indicato da Bankitalia dopo l'ispezione che ha portato alle dimissioni dell'intero Cda. Tra i possibili interessati c'è in pole position la Popolare di Milano che parte da una situazione più o meno così delineata: Banca Monte Parma necessita di nuovo equity per 60-80 milioni di euro, ha un portafoglio di 2,7 miliardi di crediti, 2,4 miliardi di depositi, 68 sportelli, un patrimonio netto di 168 milioni di euro e ha chiuso il 2009 con una perdita netta di 15 milioni di euro (nel 2008 l'utile netto era pari a 7,7 milioni). Per far crescere la banca il neo presidente Carlo Salvatori potrà contare anche sulla presenza, nel cda, del confermato Beniamino Anselmi, anche amministratore della Popolare di Milano che potrebbe quindi fungere da ponte tra Parma e Milano. Una prospettiva che spaventa i parmigiani, tanto più se a curare l'operazione potrebbero essere dei piacentini, "sportellati" fuori dalla Cassa di Risparmio qualche anno fa (Anselmi ha lasciato Cariparma dopo l'acquisto da parte di Banca Intesa). Il timore dei "cugini" è infatti che nella città ducale non si riescano a trovare i capitali necessari per poter mantenere la parmigianità dell'Istituto. A quel punto Milano (Bpm) con il piacentino Anselmi e Piacenza con la Fondazione guidata da Giacomo Marazzi (confermato ai vertici di Monte Parma) potrebbero anche dimostrarsi pronti a una "conquista" che avrebbe anche il sapore di una rivincita.
elsa