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Mercoledì 9 Giugno 2010 - Libertà

Decolla la trattativa per il matrimonio
tra Monte Parma e Popolare Milano

MILANO - Il consiglio d'amministrazione della Banca popolare di Milano dà mandato al presidente, Massimo Ponzellini, e al direttore generale, Fiorenzo Dalu, di trattare con gli azionisti di Monte Parma per capire se c'è la possibilità di portare l'istituto emiliano sotto il controllo dei milanesi. A Piazza Meda torna aria di matrimonio e per giunta ancora una volta in Emilia-Romagna (dopo le mancate nozze con Bper e con Unipol) e con l'ex ad di Via Stalingrado Carlo Salvatori protagonista, visto che da neanche una settimana è salito al vertice del Monte Parma.
L'obiettivo di Milano, che per prima ha raccolto l'invito della Banca d'Italia affinchè il gruppo emiliano venisse soccorso, è arrivare a detenere una quota del 51 per cento. E una stretta potrebbe arrivare già in occasione del prossimo Cda della Bpm in agenda per il 29 giugno. Secondo quanto riferito da alcune fonti vicine a Piazza Meda, l'idea sarebbe quella di rilevare un primo pacchetto azionario del 10% e poi sottoscrivere un aumento di capitale in modo da ottenere la maggioranza.
L'assetto di controllo di Monte Parma vede la Fondazione Monte Parma al 68%, seguita dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano (al 15%), Banca Sella Holding (10%), Cba Vita (3%) e Hdi assicurazioni (3%). E secondo alcuni osservatori non è da escludere che sia proprio il primo azionista a smobilitare la propria partecipazione.
Le trattative cominceranno a stretto giro e non è da escludere un incontro al vertice col numero uno di Palazzo Sanvitale, Gilberto Greci. Ruolo chiave potrebbe giocarlo inoltre il consigliere della Bpm, il piacentino Beniamino Anselmi, che già siede nel consiglio di Monte Parma. Proprio lunedì Ponzellini, commentando l'arrivo di Salvatori alla presidenza di Monte Parma, si era detto fiducioso in un'accelerazione nel dialogo per un'eventuale acquisizione.
La banca parmense esce da un 2009 difficile, che si è chiuso con un rosso di 15 milioni di euro. Risultato che peraltro aveva spinto, lo scorso aprile, il presidente Alberto Guareschi a rassegnare le dimissioni. Ad oggi la rete conta 67 agenzie nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Va segnalato infine che il Cda di ieri della Bpm ha provveduto a cooptare Claudio Danelon al posto dell'ex presidente, Roberto Mazzotta, dimissionario in seguito al nuovo incarico ricoperto all'interno del gruppo Intesa SanPaolo. Danelon, come lo stesso Mazzotta, figurava nella lista presentata dall'associazione dei soci non dipendenti della Bpm in occasione dell'assemblea del 2009.

Nicola Capodanno

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