Giovedì 10 Giugno 2010 - Libertà
«Arte contemporanea? Non all'ex Enel»
Operatori d'accordo: per il palazzo di via S.Franca urge progetto di futuro culturale
«Arte contemporanea a Piacenza, no all'ex palazzo Enel di via Santa Franca». Alberto Esse ieri ha raccolto a Borgofaxhall alcuni eccellenti operatori culturali della città. A discutere del futuro culturale dell'ex palazzo Enel (dove si prevede un importante intervento di riqualificazione da parte della Fondazione, ma, è stato fatto notare ieri, «nessun intervento di progettualità culturale fino ad ora») sono intervenuti con Esse l'ex sindaco ed ex assessore alla cultura del Comune di Piacenza Stefano Pareti, Bernardo Carli (già dirigente del liceo artistico Cassinari), Lino Budano e Giorgio Milani. Tutti d'accordo, gli illustri relatori, riuniti in un talk-show situato nell'ingresso di Borgofaxhall, nel ritenere il luogo in via Santa Franca fortemente inadatto ad ospitare arte contemporanea, «che finora a Piacenza non ha casa».
Sull'ex palazzo Enel, Esse: «Il problema è che si ristruttura lo spazio ma non appare evidente il progetto culturale. Ci chiediamo: qual è, quale sarà la sua funzione museale, la sua mission». Ad ora soltanto una risposta: «Servirà all'ampliamento della Ricci Oddi», sempre secondo Esse.
«Purtroppo - ha detto Pareti - partiamo sempre da zero. Nel 2002-2003 si era discusso a fondo di un sistema espositivo per l'arte moderna e contemporanea a Piacenza». Di più, andando con la memoria al 1983, Pareti ha ricordato come Sant'Ilario fosse a quell'epoca sede dell'archivio del Comune ma oggetto di un progetto per diventare spazio d'arte contemporanea, «tassello che tuttora manca», ha detto Pareti, convinto della necessità di destinare l'ex Enel di via santa Franca «in toto alla Ricci Oddi». «La Ricci Oddi - ha detto Milani - può diventare centro studi per l'arte moderna a livello europeo», con ulteriori aperture a sviluppare funzioni di servizio (emeroteca, videoteca, etc.) e ad ospitare collezioni internazionali. Bernardo Carli: «Mi meraviglia la chiarezza di idee su questo fronte, e insieme il fatto che nonostante questa chiarezza non ci si sia mossi in nessuna direzione». L'ex palazzo Enel, anche secondo Carli, resta «un luogo di esposizione», per l'arte contemporanea dove i linguaggi tendono a sommarsi «la richiesta che proviene è di luoghi vuoti, da riempire». Sant'Agostino farebbe all'uopo, pareri divisi invece sull'opportunità di portare l'arte contemporanea a Porta Borghetto. Per Budano infine sì alla distinzione "fisica" e degli spazi per arte moderna e arte contemporanea ma con un avvertimento: «L'una è figlia dell'altra, quindi pur nella distinzione degli spazi è necessario un progetto che includa entrambe le componenti, moderna e contemporanea».
red. cro.