Lunedì 14 Giugno 2010 - Libertà
In San Cristoforo tra ipotesi parallele e mondi immaginari
La mostra di Leonardo Lambri e Anna Mazza fino al 19 chiude il Bibiena Art Festival
piacenza - I dipinti di Leonardo Lambri con i loro affascinanti racconti che invitano a soffermarsi per ricercare una risposta peraltro non univoca a quelle che programmaticamente si pongono come Ipotesi parallele; gli essenziali skyline urbani delineati con il pennello da Anna Mazza, aprendo leggeri sipari semitrasparenti sull'Immaginario reale: con questa doppia personale - visitabile fino a sabato nel suggestivo oratorio di San Cristoforo - si conclude il Bibiena Art Festival, organizzato dal Gruppo strumentale Ciampi e da Progetto Musica, con la collaborazione dello Spazio Rosso Tiziano, il patrocinio del ministero per i beni culturali e della Regione Emilia Romagna, il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Camera di commercio e di Squeri associati.
Le raffigurazioni di Lambri, spesso sospese tra garbata ironia, atmosfere incantate e improvviso disvelamento, si dimostrano ben congegnate e vivide esposizioni narrative, che si alimentano con il gusto per la citazione, per l'eleganza del dettaglio, per l'incongruenza di situazioni comunque plausibili.
Motivo ricorrente in queste Ipotesi parallele è la presenza di un tralcio di vite, di pampini o grappoli d'uva, quasi una firma che lega questo mondo in cui statue antiche e celebri dipinti dialogano con la quotidianità di interni domestici, dove magari si gioca a indossare i panni di Guglielmo Tell, naturalmente senza poterne replicare la mira infallibile (ma la freccia andata a segno in Quasi centro è inoffensiva). Nei dipinti si dispiegano storie nelle storie, che a volte hanno bisogno di quinte sceniche diverse, create dalla sovrapposizione dei supporti, assemblati con abilità compositiva.
Le città cui guarda Anna Mazza hanno invece il profilo di Babeli sviluppate in lunghezza, dove si stagliano torri e cupole delle molteplici origini geografico-culturali. Mazza dà così vita a paesaggi interiori, a tratti coperti da barriere (di carta giapponese increspata) a simboleggiare le costrizioni che ci si autocrea, ma si trova a volte la forza di squarciare, per liberare la fantasia.
In questa pittura intimista, i colori esplicitano le emozioni, suscitate da ricordi anche letterari-cinematografici (il verde de La luna di Oz, con le architetture orientaleggianti sullo sfondo, in procinto di avvicinarsi alla città di smeraldo che è poi l'Occidente in cui viviamo). Allieva dell'istituto Gazzola, diplomata all'istituto Toschi di Parma, Mazza ha lavorato nel campo della grafica e della moda, condividendo la passione artistica con il marito Romano Tagliaferri, scomparso nel 2006. Al grave lutto, è subentrato un periodo di inattività, superato il quale è nato dal 2008 questo ciclo di acrilici sulla città.
Anna Anselmi