Lunedì 31 Maggio 2010 - Libertà
Pergamene, monumenti della storia
Presentati in Fondazione i volumi sui documenti medievali dell'abbazia di Chiaravalle della Colomba
Documenti che sono anche monumenti, come pietre di edifici millenari. Alla presentazione dei volumi Pergamene medievali dell'abbazia di Chiaravalle della Colomba, Tipleco, che si è tenuta all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Marzio Dall'Acqua, già Soprintendente archivistico per l'Emilia Romagna e a lungo direttore dell'Archivio di Stato di Parma, ha citato un saggio fondamentale di Jacques Le Goff per evidenziare il ruolo determinante di iniziative editoriali che, al pari delle cattedrali, diventano monumenti in quanto «pubblicazioni di qualcosa di fondante, su cui si svilupperanno studi e ricerche successivi».
Così è per la prestigiosa opera in cinque tomi, in elegante cofanetto, che raccoglie la riproduzione fotografica di 260 pergamene, oltre alla loro trascrizione, frutto del lavoro "umile e tenace" del compianto Angelo Carzaniga. All'incontro in Fondazione sono intervenuti anche padre Amedeo Parente, priore di Chiaravalle della Colomba, Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Leonardo Bragalini, della Tipleco, e don Giuseppe Lusignani, responsabile dell'ufficio beni culturali della diocesi, che hanno contribuito alla realizzazione dell'impegnativo progetto, «uniti - ha sottolineato Bragalini - da una comune passione per la storia del nostro territorio». In particolare l'ente di via Sant'Eufemia dal 2002 ha messo in campo risorse per lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione di un nucleo prezioso di manoscritti relativi al passato dell'abbazia cistercense che tanta parte ebbe nella storia piacentina e del monachesimo. Basti pensare che il Diplomatico dell'Archivio di Stato di Parma (ossia il complesso dei documenti membranacei più antichi, venutosi a formare soprattutto dopo le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi) è costituito da 8800 pergamene, di cui ben 1.450 - ha evidenziato Dall'Acqua - provenienti da Chiaravalle della Colomba.
Carzaniga ha concentrato i suoi sforzi sui primi ottantadue anni dell'istituzione, dal 1136 - quando lo stesso San Bernardo di Chiaravalle passò per Piacenza, "accolto trionfalmente dal vescovo Arduino, con tutti i nobili e il popolo della città", desiderosa di ospitare una fondazione di "monaci bianchi" - al 1208. Dall'Acqua ha rimarcato lo straordinario valore della pubblicazione, in quanto si propone con una doppia veste: quella di strumento tradizionale, con regesti e trascrizione completa dei documenti selezionati; quella di strumento innovativo, che dispone di indici informatici e della riproduzione digitale a colori di ciascun manoscritto (a cura di Gloria Grossi). L'auspicio è che possa appunto beneficiarne la maggiore conoscenza di un periodo, il Medioevo, tornato prepotentemente di moda, ma spesso «con discussioni su questioni esoteriche, per esempio relative ai templari, basate sul niente».
Negli ultimi decenni c'è stato anche l'apporto di specialisti seri, tra cui Dall'Acqua ha menzionato Vito Fumagalli, originario della zona amministrativamente in provincia di Parma, ma sotto la diocesi di Piacenza. Si è comunque sviluppato pure un filone «di totale invenzione, dove il Medioevo viene tirato a favore di tesi ideologiche, come del resto già avvenuto dall'illuminismo in poi». Da qui l'importanza di tornare al documento, che «grazie al recupero attuato tramite questi volumi - ha concluso don Lusignani - diventa qualcosa di vivo, perché ci parla dell'esistenza concreta di un luogo e perché il materiale viene messo a disposizione di tutti».
Anna Anselmi