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Lunedì 10 Maggio 2010 - Libertà

Da Garilli a Bach, con stile

In Fondazione il concerto per "l'arcangelo Michele"

piacenza - L'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si trova in un luogo longobardo: longobardo è il culto legato a San Michele, di cui porta ancora qualche traccia l'antica chiesa di Santa Margherita (che attualmente ospita l'Auditorium); amato dai longobardi è anche San Bartolomeo, il "santo col coltello", poco lontano dalla Fondazione, e ancora Sant'Eufemia, che dà il nome alla via dell'Auditorium.
Non desta dunque alcuna meraviglia che Valeria Costa, profonda conoscitrice ed accanita studiosa della cultura longobarda e dei culti ad essa legati, in particolare quello di San Michele, negli scorsi mesi abbia presentato proprio lì una mostra dedicata al santo patrono della Polizia di Stato e il pregevole libro, da lei redatto, intitolato L'Arcangelo Michele nel tratto piacentino della via Sacra dei Longobardi. E desta ancora meno meraviglia che, proprio nello stesso giorno della prima apparizione dell'arcangelo sul Gargano nel 490, il progetto di Valeria Costa abbia trovato compimento in un concerto, il primo, "per l'Arcangelo Michele Dux Angelorum": l'evento, la cui direzione artistica è stata affidata al maestro Fabrizio Garilli, compositore ed ex direttore del Nicolini, si è svolto nell'Auditorium di via Sant'Eufemia con la collaborazione della Fondazione, del Conservatorio "Nicolini" e il patrocinio della Polizia di Stato, della Famiglia Piasinteina, del Centro Italiano Femminile e dell'Ufficio di Pastorale Scolastica.
Ad essere proposto è stato un concerto prezioso: nella prima parte, dedicata al repertorio per pianoforte, le due pianiste Maria Bisi e Kim Ji Em hanno offerto una deliziosa interpretazione rispettivamente della Fantasia cromatica e Fuga (BWV903) per clavicembalo di Bach, i Tre Preludi sopra le melodie gregoriane (trascritti per orchestra con il titolo Vetrate di chiesa di cui una, La tempestosa, dedicata all'arcangelo Michele) di Respighi e due brani, Invocation e Towards the light che lo stesso Garilli ha scritto e dedicato al santo.
Assolutamente straordinaria anche la performance del Coro Polifonico Padano diretto magistralmente da Rosalia Dell'Acqua e accompagnato da Guido Andreoli all'organo o Mario Galli alla tromba: il coro ha eseguito l'antifona Benedicite Dominum, eseguita solitamente all'inizio della messa per la festa degli arcangeli, Lass dein Engel mit mir fahren (BWV19) e Darum wir billing loben dich (BWV 130) tratti da due cantate dedicate a San Michele da Bach, due versioni dell'Ave Maria composte da Busto e Garilli e infine i mottetti di Mendelssohn Geitliches Lied e Hymne, eseguiti con grande partecipazione e ottima tecnica da Angela Albanesi (contralto) e Yukari Endo (soprano).

Betty Paraboschi

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