Mercoledì 12 Maggio 2010 - Libertà
Farecinema, tocca a Daniele Segre
Scelto da Bellocchio per il laboratorio. «Voglio valorizzare il territorio»
piacenza - Lontano anni luce dai predatori della tv. «Il mio obiettivo? Bobbio, le persone, la storia, la vita. Restituire al territorio un'identità. Voglio che questo Farecinema diventi un "mattone" della memoria di questo territorio. Alla fine, sono soldi pubblici no? ». Sì, ha ragione uno dei rinnovatori del "cinema realtà", Daniele Segre, coordinatore e docente della nuova edizione del master class cinematografico, come già da Libertà anticipato, che calcherà il "palco" di Bobbio dal 22 luglio al 7 agosto (è anche Premio Anmil 2008). Il "pupillo" scelto appositamente dal direttore artistico Marco Bellocchio ci ha visto giusto: sono soldi pubblici quelli del Bobbio film festival e del laboratorio di tecnica cinematografica che gli "gira" intorno, presentato ieri mattina in Provincia. C'è il contributo della Regione, della Provincia, del Comune di Bobbio, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e, ancora in attesa di un sì definitivo, del Ministero. C'è l'attesa dei cittadini che aspettano la passerella degli attori e dei registi che fino a quel momento avevano visto solo sul grande schermo.
Per questo, le aspettative su questa Bobbio come set cinematografico a cielo aperto non sono alte. Di più. «Voglio che questo risultato ritorni a pieno titolo sul territorio - continua Segre, docente all'università di Pisa e insegnante alla Scuola nazionale di cinema a Roma e alla Scuola per attori del Teatro stabile di Torino - Voglio che lo valorizzi. So che gli "studenti" devono avere determinati requisiti, il corso accoglie un numero selezionato di artisti, da 12 a 24: per questo so che posso puntare in alto».
L'autore di Morire di lavoro, presentato recentemente in anteprima alla Camera dei deputati e al Parlamento europeo di Strasburgo, non è mai stato a Bobbio in vita sua. Ma ci andrà presto, alla fine di questo mese, accompagnato da Piergiorgio Bellocchio, per un primo sopralluogo. Il focus è quindi sul cinema documentario: ma che cos'è? «Si tratta di un percorso - risponde Segre - che tende a stabilire un rapporto con il territorio. È un prodotto di utilità pubblica, direttamente proporzionale alla qualità del rapporto che si instaura tra documentatori e territorio. Ci vuole la capacità di ascoltare».
Soddisfazione tra le fila dell'organizzazione: ieri mattina, infatti, il vicepresidente della Provincia e assessore provinciale alla cultura e al turismo, Maurizio Parma, ha sottolineato come «il laboratorio di cinema si inserisca a pieno titolo nel Bobbio film festival»; allo stesso modo, l'assessore alla cultura del Comune di Bobbio e presidente del consiglio provinciale, Roberto Pasquali, ha focalizzato l'attenzione su un'iniziativa che è sia di continuità che di diversità. «La presenza di Marco Bellocchio non sarà a 360 gradi a causa di alcune regie in altre città ma abbiamo fatto di necessità virtù. La scelta dello stesso Bellocchio di puntare su Segre darà quel tocco di novità coordinato ovviamente dall'associazione culturale Marco Bellocchio. Sono già arrivate alcune richieste di adesione al laboratorio: questo ci rende orgogliosi, siamo riconosciuti, vogliamo allargarci ancora di più con fatti concreti. Questa sarà un'edizione da ricordare».
Tanta strada sulle spalle: «L'idea è nata nel 1997 - ha sottolineato la direttrice artistica del laboratorio, Paola Pedrazzini - abbiamo cercato di specializzare l'esistente. Quest'anno, in linea con le politiche regionali, abbiamo cercato di approfondire l'aspetto documentaristico scegliendo non a caso uno dei più grandi nel settore, Daniele Segre, premiato anche a New York. Il corso è un'occasione più unica che rara. Pensiamo anche a realizzare un dvd sugli esiti del laboratorio». L'iniziativa è di alta specializzazione in tecnica cinematografica, le domande di iscrizione saranno vagliate ed eventualmente valutate con un colloquio. L'esito della selezione sarà comunicato ai partecipanti al bando entro il 30 giugno. Le domande di iscrizione dovranno arrivare a Bobbio entro il 10 giugno. Quota di partecipazione è di 350 euro.
Elisa Malacalza