Sabato 15 Maggio 2010 - Libertà
Sequeri: «Il mondo è invenzione di Dio»
Grande interesse per il teologo, ospite di Piacenza Teologia dopo il saluto di Ambrosio
La creazione come chiave di lettura del rapporto fra uomo e Dio: lo evidenzia l'edizione 2010 di "Piacenza Teologia", organizzata dall'associazione "Piacenza Teologia La terza navigazione" in collaborazione con Comune, Provincia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Centro Padane, Diocesi di Piacenza-Bobbio e altri sponsor. E lo ribadisce anche il vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio, che ieri pomeriggio ha inaugurato la rassegna nella sala dei Teatini e ha idealmente presentato il primo ospite di "Piacenza Teologia", Pierangelo Sequeri.
«In questa rassegna la creazione viene affrontata da diverse prospettive: queste esperienze ci aiutano a capire chi siamo noi e dove stiamo andando, perché ci aiutano a guardare nelle viscere di questa terra e ad amarla, a riscoprirla come ambiente e ad abitarla come nostra casa» ha spiegato monsignor Ambrosio all'inizio dell'incontro presentato da Barbara Tondini (che ha letto anche una lettera del presidente della Provincia Massimo Trespidi), dopo i brevi interventi del presidente dell'associazione "Piacenza Teologia" don Luigi Bavagnoli e dell'assessore Paolo Dosi, «spero che da questo confronto emerga una visione sapienziale, il cui tratto significativo è innanzitutto l'idea di un uomo in relazione intima e profonda con le circostanze della storia e con Dio. La finalità della sapienza biblica è chiara: dire chi sono Dio e l'uomo e in quale rapporto stanno».
A fargli eco Sequeri, docente di Teologia e Filosofia all'università Gregoriana di Roma, che per i piacentini è un volto noto: tre anni fa il teologo era venuto in città con l'intento di offrire nuove opportunità ad un pensiero, quello teologico, che sembrava essere riservato solo ad un pubblico di specialisti. La scommessa è risultata vincente per Sequeri: ed ecco allora la sua presenza all'appuntamento di ieri, con un intervento intitolato Tu hai fondato la terra (sal. 102) .
Porre in evidenza l'atto fondativo della terra da parte di Dio significa parlare di creazione in senso lato: Dio ha fondato la terra in quanto l'ha resa abitabile ed è proprio in questo abitare dell'uomo che si rintraccia la forma dell'abitare di Dio fra gli esseri umani.
«Fondare è il verbo preferito dalla tradizione sapienziale, mentre "creare" è quello che troviamo nell'esegesi» ha spiegato Sequeri. «In altre culture non esiste l'emozione dell'invenzione pura: la nostra confidenza con questa esperienza creativa dell'uomo viene dal peso che il racconto biblico dà a questa idea: Dio per primo ha inventato dal niente». Ma l'invenzione creativa presuppone il lavoro: «l'invenzione, senza lavoro, si consuma in un attimo, non ha bellezza né generosità» ha precisato il teologo, «e noi siamo in un'epoca in cui la tentazione di concepire la creatività senza sacrificio di sé è forte».
Ed ecco allora la rivelazione della creazione: «non soltanto la terra è ben fondata, ma è un'invenzione di Dio: non c'è nessuna parte del mondo visibile e invisibile che possa campare alle spese della creatura di Dio, perché il mondo è invenzione di Dio».
BETTY PARABOSCHI