Martedì 18 Maggio 2010 - Libertà
Dante e il mistero della vita
Letture della Divina Commedia per il Bibiena Art Festival
piacenza - In quello che tradizionalmente i piacentini chiamano "oratorio della morte" si celebra la vita. La piccola chiesa di San Cristoforo, all'incrocio tra via Genocchi e via X giugno, nel cuore storico della città, apre le porte a parole che consacrano in toto l'invocazione a Dio e al mistero stesso della vita. Il Bibiena Art Festival ha infatti organizzato un ciclo di tre letture con il sapore della Commedia dantesca.
Come interprete e lettore, Salvatore Dattilo, membro del consiglio direttivo del Gruppo Ciampi (organizzatore del festival), appassionato dell'opera dantesca: numerose "lectio" sono state non a caso interpretate da Dattilo, non solo tra gli appuntamenti culturali cittadini ma anche provinciali (ad esempio uno degli ultimi a Castellarquato): in particolare, a partire dagli anni Ottanta, Dattilo ha collaborato con Ranieri Schippisi, Pierantonio Frare (organizzatore con l'università Cattolica di un ciclo sulle tre cantiche nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano) e altri studiosi e appassionati di Dante. Piacenza si conferma quindi come un'attenta conoscitrice del patrimonio della Divina Commedia.
Non solo perché, ad esempio, il più antico codice datato della Commedia si trova nella biblioteca comunale Passerini Landi ma anche perché queste serate riescono a coinvolgere il pubblico e a riscontrare - complice forse anche un "democratico" ingresso libero - un favorevole consenso. Di fatto, come suggeriva il Prezzolini, "Soltanto l'artista universale (Dante quindi, ndc) il moralista intransigente attirano il lettore moderno, meravigliato che ci sia stato al mondo un carattere così potente". Il lettore moderno è esigente, Dante, uscito per un periodo dal canone, ci rientra a pieno titolo, intransigente in un periodo di caos, duplicità delle forme e contorni sfumati. La preghiera di San Bernardo alla Vergine è nel canto 33esimo del Paradiso.
Un canto cruciale, un canto che tutti, chi più o chi meno, ricordano dalla scuola. Sul tema del mirabile processo dell'Incarnazione, padre Stelio Fongaro, missionario scalabriniano, ha proposto un'attenta e accurata analisi del testo, non solo dal punto di vista della sua struttura filologica ma anche dal valore metafisico e semantico, percettivo di un'ottica di "oltre" rispetto alla nuda pagina.
Ecco infine i prossimi appuntamenti con il Paradiso: si tornerà in San Cristoforo giovedì con "Gesù, la lucente sustanza" e il giovedì successivo con "Maria, la regina del Ciel". Papa Benedetto Xv, non a caso, aveva definito così il Sommo poeta: "Colui che Noi non esitiamo a chiamare il più eloquente cantante dell'ideale cristiano".
Elisa Malacalza