Giovedì 20 Maggio 2010 - Libertà
Come si diventa critici cinematografici
Al Bobbio film festival un corso per 40 aspiranti, coordinato da Gianni Canova
piacenza - Duellanti a Bobbio non portano armi con cui scendere in battaglia ma aprono la città alla critica cinematografica: aprono nel senso culturale del termine ma il corso in programma è in realtà selezionatissimo. 40 posti, curricula da vagliare e recensioni da valutare per essere ammessi. Bobbio film festival, accanto all'inedita collaborazione con il regista Daniele Segre, schiera per la prima volta nel campo della formazione anche un'altra sinergia, quella con la rivista Duellanti - orgogliosamente "senza padrone" - per il seminario residenziale di critica cinematografica: previsto a Bobbio dal 24 luglio al 7 agosto con il coordinamento e la docenza di Gianni Canova e la direzione artistica di Marco Bellocchio, il corso è stato organizzato dal Comune di Bobbio, con il contributo della Regione, della Provincia, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e con l'associazione Marco Bellocchio.
Il materiale per le adesioni dovrà arrivare a Bobbio entro il 30 giugno: i candidati selezionati potranno partecipare con la quota di partecipazione di 250 euro. L'organizzazione del festival e il Comune di Bobbio offriranno ai partecipanti indicazioni per il soggiorno. Il ricavato servirà a finanziare la rivista Duellanti: l'iniziativa è stata presentata ieri mattina in Provincia dall'assessore provinciale al turismo e alla cultura Maurizio Parma, da Paola Pedrazzini tra le fila dell'organizzazione, dall'assessore alla cultura di Bobbio e presidente del Consiglio provinciale, Roberto Pasquali.
Alla presentazione anche un ospite d'eccezione: lo stesso Gianni Canova, direttore del corso. Professore ordinario di Storia del cinema allo Iulm di Milano e fondatore dei Duellanti, conduce attualmente Il Cinemaniaco su Sky Cinema: «La rivista Duellanti esiste dal 1993, è in edicola da 18 anni. E' un caso unico perché non ha sovvenzioni pubbliche, non abbiamo mai chiesto un euro e non abbiamo padroni. Stiamo in piedi perché i lettori ci leggono. Crediamo molto in questo seminario dove sarà possibile costruire alcune basi attraverso un gruppo ristretto, parti laboratoriali e personalità d'eccezione tra i nostri ospiti. Enrico Magrelli, ad esempio, sarà nostro ospite. Ma pensiamo di poter ospitare anche Paolo Meneghetti del Corriere della sera». La chiave di lettura del docente è chiara: «Vorremmo offrire una visione ampia del visuale. L'Italia è molto indietro da questo punto di vista: e pensare che intercettiamo 600mila immagini artificiali al giorno».
Quello che si tenta di raggiungere a Bobbio, quindi, è il colmare una lacuna anche universitaria e tutta italiana: «Impensabile diplomarsi al liceo classico senza aver mai visto Apocalypse now. Eppure è così. I giovani chiedono giornalismo culturale ma le università sono ingessate da questo punto di vista».
Elisa Malacalza