Giovedì 20 Maggio 2010 - Libertà
Grazie a Fugazza la Ricci Oddi collaborerà con altri musei
Tanti esperti da tutta Italia al convegno dedicato alla Galleria
Giacomo Marazzi: «Un punto di coagulo per l'arte moderna»
piacenza - In memoria di Stefano Fugazza, a un anno dalla prematura scomparsa del direttore della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, ieri all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si sono riuniti storici dell'arte e direttori di musei, per parlare del recente passato e del futuro del museo piacentino. Nell'accogliere gli intervenuti, Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha evidenziato come l'ente di via Sant'Eufemia intenda onorare il ricordo di Fugazza: «Cercheremo di ristrutturare nel minor tempo possibile il palazzo adiacente la Ricci Oddi, che consentirà di triplicarne gli spazi». Primo passo per un traguardo ancora più ambizioso: far diventare la Ricci Oddi «un punto di coagulo per l'arte moderna. Questa giornata può essere l'occasione - ha auspicato Marazzi - per iniziare a collaborare con altri musei».
Durante il convegno, organizzato da: Galleria Ricci Oddi, Fondazione di Piacenza e Soprintendenza per i beni storici e artistici di Parma e Piacenza, è emerso come, per iniziativa di Fernando Mazzocca, un tentativo in questo senso fosse già stato avviato. Ne ha accennato Maria Masau Dan, direttrice del Civico museo Revoltella di Trieste: «A Milano stavamo compiendo uno sforzo per mandare avanti una rete tra le gallerie d'arte moderna per sviluppare insieme forme di attività. Del resto noi siamo espressione dell'unità d'Italia e della sua diversità, attraverso le scuole regionali».
Prendeva parte agli incontri anche Fugazza. «La cosa poi si interruppe. Adesso sono qui con gratitudine e speranza, nonostante il clima pessimista di questo momento». Filo conduttore delle relazioni del mattino è stato il riallestimento dei musei d'arte moderna, a partire da quello compiuto da Fugazza alla Ricci Oddi a fine anni ‘90. Nel 2001 la galleria riaprì i battenti con uno sfoltimento delle opere, che non fu unanimemente condiviso, ha rievocato Vittorio Anelli, presidente della Ricci Oddi, per il quale il convegno di ieri è servito anche a evidenziare la validità dei criteri allora adottati, su cui si è soffermato Davide Gasparotto, della Soprintendenza di Parma e Piacenza, rappresentata ieri anche dal soprintendente ad interim Luigi Ficacci. Nel suo saluto, il soprintendente ha sottolineato l'importanza sempre più urgente di pervenire a un sistema che contemperi le scelte di carattere culturale, con gli aspetti politico-amministrativi e finanziari: «Nuove sintesi sono possibili, basate sulla struttura portante del senso civico e dell'identità di una comunità». Per il Comune, all'apertura dei lavori, era presente la dirigente Antonella Gigli. Da Maria Flora Giubilei, direttrice del Musei di Nervi (Genova) è giunta la testimonianza sull'esperienza di un libro degli ospiti a disposizione per le osservazioni del pubblico: «Alla luce delle reazioni stiamo rileggendo il nostro progetto, inaugurato nel 2004». Mazzocca, docente all'università di Milano, ha ripercorso le tappe del riallestimento della galleria d'arte moderna di Palermo, che nel 2006 si è trasferita nel più ampio complesso di Sant'Anna. Tra le opere più significative, i dipinti acquistati presso le Biennali di Venezia tra il 1910 e il 1935, che si possono confrontare con quadri simbolisti e naturalisti esposti alla Ricci Oddi e di provenienza analoga.
Anna Anselmi