Martedì 12 Ottobre 2004 - Libertà
Flaksman e Levi Minzi: è un bis di successo
Valtidone festival - Dopo Sarmato chiusura in bellezza in Fondazione
Come due amici che non vogliono ancora accomiatarsi, il pubblico piacentino e il Valtidone Festival hanno potuto incontrarsi ancora una volta all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano per il concerto di chiusura delle manifestazioni. La serata conclusiva in programma doveva essere quella di sabato alla Rocchetta del Castello di Sarmato, ma la direzione artistica ha ritenuto di organizzare lo spettacolo in Fondazione come tributo all'ente che ha consentito al progetto di assumere un rilievo internazionale. Sul palco, gli stessi straordinari protagonisti del concerto di sabato sera: il violoncellista Michael Flaksman e il pianista Carlo Levi Minzi. Formidabili artisti internazionali in cui la disciplina strumentale si coniuga ad una diretta capacità comunicativa ed espressiva in grado di trasformare ogni affresco musicale in poema. Senza preamboli i musicisti sono entrati in scena ed hanno dato vita ai tre Fantasiestücke op. 73 di Schumann. Eleganti, espressivi, corretti, hanno offerto una lettura vibrante della pagina in cui traspare la cifra del romanticismo schumanniano. Levi Minzi si è quindi cimentato con la Sonata per pianoforte in Re maggiore K 311 di Mozart. Un'esecuzione nitida, perfetta, in cui Levi Minzi ha svelato la partitura facendone risaltare la struttura formale e le sfumature agogiche. Il suo tocco ha espresso il fluire limpido della scrittura mozartiana animato dal gioco drammatico dei temi. Ha comunicato la meraviglia della classicità di Mozart, amplificata dalla scrittura pianistica, in cui equilibrio e razionalità si fondono. Il concerto si è chiuso con la Sonata per violoncello e pianoforte in Mi minore n. 1 op. 38 di Brahms, opera che coniuga una spiccata densità armonica ad un'intensa pienezza sonora. Il timbro ampio e caldo del violoncello di Flaksman, un "Grancino del 1694", ha immediatamente introdotto il pubblico nella temperie sonora brahmsiana. Il duo ha conquistato l'uditorio con un suono sontuoso, un vibrante legato e un articolato fraseggio. Il violoncello apre d'acchito la partitura esponendo la forza luminosa del primo tema che si svolge in un continuo scambio di tessitura tra i due strumenti. Il pianoforte presenta un tema melodico e tenero. Il secondo movimento, Allegretto quasi minuetto, è caratterizzato da un lirismo appassionato che approda al vigoroso Allegro finale. Flaksman e Levi Minzi hanno manifestato un'espressività densa e intensa con un gioco delle parti vivo ed efficace. Richiamato in scena più volte dagli applausi del pubblico, il duo ha riproposto come bis dapprima la terza Fantasiestücke e poi il Minuetto della Sonata per violoncello e pianoforte di Brahms, permettendo al pubblico di godere ancora un volta delle sontuose sonorità di queste pagine romantiche. Un concerto che lascia il segno. Che coinvolge gli appassionati, ma che seduce ancor di più il pubblico di musicisti, che nelle interpretazioni di Flaksman e Levi Minzi possono non solo ammirare il gesto strumentale, ma valutare la chiave di lettura, le scelte di gusto e interpretative: un modello di alto valore a cui fare riferimento e ispirarsi.
Sabrina Silan