Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 23 Maggio 2010 - Libertà

«Disagio giovanile? Servono adulti autorevoli»

In Fondazione esperti messi a confronto dai Lions S.Antonino. Mosti (Sert): rifugio nella dipendenza



L´incontro a più voci è stato organizato dai Lions S. Antonino alla Fondazione di Piacenza e ...
Il disagio giovanile è esclusivamente colpa dei ragazzi o anche dei genitori, che non li comprendono come dovrebbero? La risposta, come nel più classico dei casi, sembra stare nel mezzo, con responsabilità da dividere equamente ad entrambi gli interessati. È il succo del convegno "Tu giovane non camminare nel buio, la luce è la tua vita" tenuto ieri all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e organizzato dai Lions Sant'Antonino. Tra i relatori: Antonio Mosti, direttore del Sert, Marina Marchetti, giudice presidente della sezione penale del Tribunale di Piacenza, Agostino Agostini, comandante Polstrada, il colonnello Paolo Rota Gelpi, comandante provinciale dell'Arma, l'educatore Maurizio Bronzini e l'insegnante del "Respighi" Lucia Ghioni. Davanti ad una folla di ragazzi (e le autorità come il prefetto Luigi Viana, l'assessore Andrea Paparo ed il consigliere regionale Andrea Pollastri), si è parlato di come questa piaga debba essere debellata, partendo dai "nemici" da combattere (alcool e droga) e del rapporto genitori-figli. Rota Gelpi ha mostrato in un filmato l'attività di prevenzione dell'Arma contro l'uso delle sostanze stupefacenti. Una guida sulle droghe, come sono fatte, quali effetti hanno e quali sono i mezzi repressivi dei Carabinieri. «È un problema trasversale che intacca ogni strato della società - ha detto - i giovani devono capire che non è solo uno sballo temporaneo, ma produce danni irreparabili. I genitori invece, se hanno un figlio che fa uso di queste sostanze, devono affrontare la situazione senza nascondersi». Mosti ha preferito parlare delle persone più che delle droghe, perché «è essenziale capire come siamo fatti dentro. Siamo convinti di avere il controllo di ogni situazione, ma in realtà l'equilibrio tra star bene e star male è molto difficile da mantenere. Così, se si sta troppo male ci si rifugia nella dipendenza, che diventa una patologia da curare non con dei farmaci, ma con strategie educative». E Maurizio Bronzini, in un intervento ironico e divertente (è anche comico di Zelig) pone l'accento sulle responsabilità degli adulti: «Non devono dire dei giovani ‘non sono più quelli di una volta'. Se vogliono dare un futuro credibile devono imparare a esserlo loro stessi come punto di riferimento». Dello stesso parere anche la Marchetti. «I ragazzi che bevono, si drogano e si isolano - afferma - è perché spesso vengono da una famiglia disgregata e che ha perso la corretta gestione dei figli». Agostini ha tenuto una vera lezione a contatto diretto con i ragazzi, cercando di far capire loro quanto sia prezioso il comportamento per la strada: «Pensate invece al danno che potreste causare se doveste causare un incidente per alcool o droga, sarebbe un rimorso irreparabile per tutta la vita». Infine, secondo la Ghioni, i genitori devono recuperare l'autorità, «intesa come ruolo educativo dialogante. Sono gli stessi ragazzi che me lo chiedono a scuola, vogliono una voce che insegni i giusti valori».

Gabriele Faravelli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio