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Sabato 22 Maggio 2010 - Libertà

Villa Alberoni di Veano: giardini aperti per il Fai

Nel pomeriggio conferenza di Ferriolo e Locardi

piacenza - Il tradizionale appuntamento primaverile con l'iniziativa "Giardini aperti", promossa dalla delegazione piacentina del Fai (Fondo ambiente italiano) e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, invita a varcare domani il cancello della Villa di Veano, che accoglierà il pubblico, grazie alla collaborazione dell'Opera Pia Alberoni, l'ente proprietario del complesso. Esperti d'arte, architetti e botanici guideranno i visitatori dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (partenza dell'ultima visita). Alle 17 si terrà la conversazione "Percepire paesaggi" con Massimo Venturi Ferriolo, professore ordinario del Politecnico di Milano e l'architetto paesaggista Chiara Locardi. Seguirà alle 18.30 un aperitivo in giardino. La partecipazione è gratuita, gradita prenotazione presso la segreteria Fai o il Punto Fai della Libreria del Corso. L'itinerario si snoderà lungo i viali di ligustro che disegnano lo schema geometrico del giardino all'italiana. Ci si soffermerà quindi sugli alberi più rilevanti del parco, progettato probabilmente nei primi decenni del Novecento. «È esplicito il richiamo - evidenziano gli organizzatori - agli illustri giardini delle ville del lago Maggiore, che si traduce nell'uso di cedri, aceri, pini e cipressi a formare un affascinante gioco di volumi, di pieni e di vuoti, di scorci delineati dalle impalcature di conifere centenarie». Il giardino rimane «un importante gioiello botanico, miracolosamente conservato nelle forme originarie: i resti della torre del castello di Bicchignano sono il degno coronamento alle vedute di chiara ispirazione tardo-ottocentesca». Il percorso verrà completato dall'illustrazione del ciclo di dipinti realizzati, in fasi successive, da Luciano Ricchetti sulle superfici murarie della chiesa di Veano. Adesso utilizzata soprattutto come luogo di esercizi spirituali per piccoli gruppi di persone, la Villa di Veano ha ospitato nel secolo scorso la villeggiatura dei seminaristi del Collegio Alberoni. Prima ancora era appartenuta ai Costa, che l'avevano acquisita dagli Zanardi Landi, cui si deve la costruzione dell'elegante dimora, immersa nella campagna collinare del Bagnolo. Vi soggiornò anche la duchessa Maria Luigia d'Austria, come recita un'epigrafe all'interno dell'edificio. Nella brochure, che sarà consegnata ai visitatori, si legge che l'immobile, «giunto pressoché inalterato fino a oggi», era già presente nel catasto napoleonico del 1836. Ai testi e all'apparato fotografico hanno contribuito gli agronomi Paolo Jacopini e Silvano Locardi.

Anna Anselmi

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