Sabato 27 Marzo 2010 - Libertà
«LHC, una nuova energia porterà nuove conoscenze»
Il fisico piacentino Tenchini ospite in Fondazione con il professor Macellari e la curatrice Ruffi Sichel
piacenza - Ultimo appuntamento ieri ai prestigiosi "Mercoledì della scienza 2009-10" e relatore di livello internazionale, il fisico piacentino Roberto Tenchini, che ha tenuto la conferenza "I primi dati del Grande collisore ad adroni (LHC) ", moderatori Giorgio Macellari, medico e Teresa Rulfi Sichel, curatrice della rassegna.
Com'è stata la ripartenza del "Large hadron collider"?
«La ripartenza di LHC dello scorso novembre è stata molto emozionante perché finalmente si è riusciti a vedere i dati da collisione del grande acceleratore. Abbiamo iniziato con energie di collisione iniziali di 900 GeV per confrontare i dati con esperimenti precedenti. Poi siamo passati a nuova energia con un notevole salto a 2360 GeV, territorio tuttora inesplorato ed abbiamo ottenuto analisi molto interessanti. Ad inizio anno abbiamo pubblicato un articolo con il mio esperimento, il CMS appunto (Collisore compatto a muoni). Rappresenta il primo articolo sull'energia record raggiunta da LHC. Ha permesso da un lato di verificare che, dalle collisioni protoni-protoni, otteniamo le stesse aspettative che dalle collisioni protoni-antiprotoni già fatte a Fermilab. Inoltre ha posto il primo piccolo mattone per la verifica generale del modello standard che faremo nei prossimi mesi».
Quali sono stati i risultati raggiunti nell'immediato?
«La settimana prossima avremo le prime collisioni LHC ad energie decisamente più alte: due fasci di 3,5 TeV ciascuno verranno messi in collisione per un'energia nel centro di massa di 7 TeV. Quindi salto notevole rispetto ai dati di dicembre. Questo permetterà una verifica dettagliata del modello standard delle particelle elementari cioè della nostra conoscenza della materia attuale e permetterà non solo una buona calibrazione delle nostre convenzioni di fisica a questa energia ma, con l'aumentare dell'intensità dei fasci, nei mesi seguenti permetterà lo studio per la prima volta del modello standard a queste alte energie. Piano piano si aprirà la finestra per la fisica al di là del modello standard che poi è il motivo per cui LHC è stato costruito».
I risultati futuri quali potranno essere?
«Il prossimo periodo, da quest'anno al prossimo, permetterà di andare al di là del modello standard, iniziare l'esplorazione di ciò che avviene al di là di quella che è chiamata dai fisici la ‘scala di Fermi'. E' la scala di energie tipica delle interazioni elettrodeboli nell'unificazione con l'elettromagnetismo. Abbiamo già esplorato questa scala ed ora per la prima volta andremo al di là e ci sarà la possibilità di studiare fenomeni nuovi. Prima di tutto riusciremo a coprire in maniera estesa la regione in cui esistono possibilità di esistenza del bosone di Higgs. Inoltre andremo a verificare la fisica al di là del modello standard, ci sono ipotesi disparate. Da un lato la più accreditata riguarda un nuovo livello di simmetria, la cosiddetta "supersimmetria" fra fermioni e bosoni, dall'altro ci sono modelli più esotici che riguardano addirittura l'esistenza di dimensioni extra».
Fabio Bianchi