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Venerdì 2 Aprile 2010 - Libertà

Sesenna e Alberici, da Modugno a Puccini

"Appuntamenti di Gian Domenico": successo in Fondazione per il concerto

PIACENZA - Continuano i festeggiamenti per i 150 anni dell'Istituto Romagnosi. Questa volta, la proposta degli Appuntamenti di Gian Domenico ha creato un "ponte" trasversale dal repertorio lirico alla musica contemporanea, da Modugno a Puccini: il concerto all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dal titolo Tu, musica divina ha visto la partecipazione del chansonnier Maurizio Sesenna, il soprano Eleonora Alberici, il pianoforte di Patrizia Bernelich, il Coro Filarmonico di Piacenza.
Nessun posto libero nell'auditorium e tanti applausi per un'esecuzione a ritmo serrato di tre ore. Giordani, Caccini, Puccini, Lehar, Ranzato, D'Anzi, Dalla, Tenco, Endrigo, Modugno, Kramer, Rascel, North, Bixio: un fiume di brani e la sensazione era che si trattasse di un omaggio a quell'invenzione tutta italiana che è l'opera e a quello spaccato culturale italiano che dal dopoguerra in poi ha contraddistinto e dato un "nome" alla cultura musicale italiana.
Luci spente, buio in sala e Giorgio Gaber al centro del repertorio di Sesenna ha creato il momento di pathos più apprezzato dal pubblico, accompagnato dall'irriverente eleganza di.. Buscaglione.
Pubblico incantato anche dalla Vedova allegra dove il soprano Alberici, fresca e dalla voce particolarmente nitida, amata fin dal suo esordio a 15 anni nel film Addio del passato di Marco Bellocchio, ha interagito con la presenza scenica di impatto del Coro Filarmonico di Piacenza.
Molti applausi per la pianista Bernelich che ha tenuto i piacentini con il fiato sospeso durante tutta la performance: una "fatica" a cui la docente del Nicolini e direttrice d'orchestra e di coro - nell'occasione ha diretto il Filarmonico - è abituata, abile nell'esecuzione di opere liriche complete, come l'esecuzione recente della Cavalleria rusticana al Conservatorio Nicolini e lo studio a cui sta lavorando in queste ore della Traviata verdiana.
La voce ruvida e graffiante di Sesenna ha catturato l'attenzione dei presenti creando un clima dolce e malinconico. L'Alberici ha confermato il suo talento e l'innato senso musicale, senza rinunciare alla sua tendenza a raggiungere equilibrio e delicatezza. Il Coro completava il quadro, lo fortificava, lo rendeva potente e pregnante.
Bella scelta di voci, senso pieno e caldo delle esecuzioni. Scenografia intima e raccolta, e la musica divina che coinvolgeva e appassionava il pubblico. Serata apprezzata, molti gli applausi in un clima colloquiale e spontaneo.

Elisa Malacalza

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