Venerdì 12 Marzo 2010 - Libertà
Fondo anti-crisi al "verde", sospesi gli aiuti alle famiglie
diocesi e caritas Le richieste di intervento hanno superato le previsioni. Lo stop per marzo e aprile alla ricerca di ulteriori finanziamenti. Aiutati 220 nuclei familiari con prestiti per 563 mila euro
Ancora una sospensione. Dopo quelle dello scorso agosto e dello scorso novembre, il Fondo straordinario diocesano di solidarietà ha dovuto di nuovo bloccare l'erogazione dei prestiti alle famiglie in difficoltà. Due mesi - marzo e aprile - nella speranza che arrivino nuovi fondi. La fotografia scattata dalla Caritas di Piacenza-Bobbio mette a fuoco una situazione drammatica e tremendamente reale. La crisi economica sta piano piano erodendo le famiglie piacentine, soprattutto in questo ultimo periodo.
«Quando abbiamo iniziato contavamo di aiutare 150 famiglie, oggi siamo già a quota 220 per un totale di 563 mila euro» osserva il direttore della Caritas, Giuseppe Chiodaroli. Ieri mattina, nella sala San Luigi del palazzo Vescovile, il comitato creato dal vescovo Gianni Ambrosio a garanzia del Fondo anti-crisi ha fatto un primo bilancio della situazione.
«Se questa crisi non viene colta anche come un'opportunità per cambiare gli stili di vita - osserva il vicario generale, monsignor Lino Ferrari - allora lascerà dietro di sé delle macerie. Ci insegna invece a non essere schiavi del consumismo, ad adottare comportamenti più sobri, a dare spazio alla vita relazionale con le altre persone».
«Siamo convinti - continua - che si possa fare ancora di più di quello che è stato fatto, magari coinvolgendo un maggior numero di piacentini, in particolare alcune categorie a cui rinnoviamo il nostro appello». Si pensa, ad esempio, ai liberi professionisti e al pubblico impiego. E' il direttore Chiodaroli ad annunciare come il Fondo si fermerà nei mesi di marzo ed aprile per riprendere in maggio o, alla peggio, in giugno. «Non c'è più copertura - dice -, speriamo in nuovi aiuti». Spiega come dei tre ambiti di intervento prefissati (prestito responsabile, spesa della famiglia, sostegno gratuito) sia stato necessario puntare quasi tutto sul prestito responsabile, visto lo stato delle cose. Anche perché si stima che il 70 per cento delle famiglie, alla fine, non riesca a restituire i prestiti o pagare le rate. Al momento, sono sette le situazioni in cui il prestito è stato revocato dalle banche per eccessiva morosità. Complessivamente i prestiti revocati ammontano a 12.500 euro. «Il prestito responsabile - evidenzia Massimo Magnaschi, responsabile dell'Osservatorio delle Povertà della Caritas - è una scommessa e va presa come tale. Si vedranno i risultati tra due-tre anni».
Per quanto riguarda il sostegno gratuito (contributo economico per far fronte a situazioni di emergenza valutate attraverso i centri di ascolto della Caritas), sono stati erogati 33 contributi "una tantum" a fondo perduto, dell'importo di 500 euro (per un totale di 16.500 euro) e rivolti a persone impossibilitate ad accedere al prestito responsabile per insufficienza di reddito. Presenti ieri mattina al primo bilancio del 2010 anche Massimo Sbordi, direttore della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che fa parte del comitato diocesano, e Adriano Dotti, ragioniere e braccio operativo del Fondo anti-crisi. Ricordiamo che il valore medio dei prestiti è di 2.500 euro, la quota massima erogabile è di 3mila. Le rate sono molto piccole: su mille euro si versano 42 euro al mese per 24 mesi, su duemila euro la rata è di 84 euro e su tremila è di 125 euro. I prestiti vengono erogati dalle banche convenzionate. La Caritas, mediante il Fondo diocesano, fa da garante.
Federico Frighi