Domenica 14 Marzo 2010 - Libertà
«Violenza alle donne: bisogna puntare sulla prevenzione»
Il primario Alessandra Kustermann ospite de "Il pane e le rose"
Nonostante i numeri già noti che stigmatizzano l'atroce realtà quotidiana della violenza sulle donne, Alessandra Kustermann è riuscita a istillare fiducia, a trasmettere speranza.
"C'è ancora tanto da fare, ma il percorso di lotta alla violenza sulle donne è già iniziato" ha dichiarato il primario del Pronto soccorso ostetrico-ginecologico della Clinica Mangiagalli di Milano, ospite venerdì sera dell'incontro organizzato dall'associazione "Il pane e le rose", tenutosi nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
"Molto è migliorato rispetto al passato, per esempio è stata fatta una legge sullo stalking. "
Il nuovo passo per Kustermann è "puntare sulla prevenzione, che si traduce con l'insegnare ai bambini le differenze tra maschi e femmine in termini positivi, facendo conoscere a entrambi l'esistenza di linguaggi diversi, che vanno compresi, accettati e rispettati. Vorrei che ai bambini fosse insegnato l'amor cortese. "
Altro tema è la violenza nell'ambito delle mura domestiche, "che emerge ancora poco, però ricordiamoci che i bambini che assistono alla violenza del padre contro la madre avranno problemi nella vita adulta, e anche i maschi maltrattati dalle madri, diventano spesso violenti. "
L'incontro di venerdì è stato aperto dalla proiezione di campagne pubblicitarie, "che espongono il corpo femminile. " Pubblicità che oltre a svalutare la donna riducendola ad un oggetto, diffondono l'idea che ancora oggi il corpo femminile possa essere un bene di possesso. Concetto che viene riproposto in alcune sentenze giudiziarie che "mascherano con il termine movente passionale, quello che un tempo era chiamato delitto d'onore. " Kustermann sorprende quando parla di migranti: "E' uno stereotipo pensare che nell'Islam si confini la violenza sulle donne. Ricordiamoci che la violenza è molto più frequente tra le donne italiane. "
Sono tante le azioni che possono essere ancora fatte per aiutare la donna a superare una violenza, che non è solo fisica ma può essere anche psicologica, sessuale, ed economica, "ma il primo passo tocca alla donna maltrattata. E' lei a dover trovare la forza e il coraggio di uscire dal silenzio e denunciare la violenza e ovviamente un contesto accogliente, anche in ambito ospedaliero, aiuta. " Diagnosi precoce e sopratutto prevenzione, sono i concetti rimarcati più volte da Kustermann, che ha concluso l'intervento con una panoramica sui servizi di assistenza alle donne, attivati al Mangiagalli.
Alla serata, oltre alle componenti dell'associazione promotrice che aderisce al Tavolo provinciale contro la violenza alle donne, organismo al quale partecipano Comuni, Ausl, Forze dell'Ordine e Telefono Rosa, hanno preso parte al dibattito anche alcune rappresentanti delle realtà che siedono a tale Tavolo.
Chiara Cecutta