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Sabato 6 Marzo 2010 - Libertà

Concorso di prosa e poesia per "abbattere il muro" del carcere

Riservato ai detenuti

La IV^ Circoscrizione ha preso parte all'importante iniziativa: "Piacenza e il carcere. Un tempo per pensare", svoltasi con incontri nelle scuole superiori piacentine (che hanno interessato 800 studenti), con un concorso di prosa e uno di poesia riservato ai detenuti, quest'ultimo sostenuto e valutato dai Lions. L'iniziativa ha visto la collaborazione intensa fra pubblico e privato, fra amministratori e volontari, fra studenti e professori, con l'organizzazione dell'associazione Oltre il Muro, ben coadiuvata dal Centro di servizi per il volontariato di Piacenza (SVEP) e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il sostegno dei Lions e con il patrocinio del Comune di Piacenza. L'evento ha messo in evidenza da un lato il grande sovraffollamento degli istituti penitenziari e dall'altro il ponte di condivisione e di scambio che mette insieme cittadini e detenuti.
Alla costruzione di questo ponte non potevano mancare i Lions, che, coordinati da Salvino Dattilo, hanno esaminato le liriche composte dai detenuti, attribuendo il primo premio ex aequo (offerto dagli stessi Lions) alla poesia di Kabbam Torullà del Marocco e a quella di Bashkim Dervishi, albanese. Dall'esame delle opere è emerso che la condizione carceraria alimenta un'evidente contraddizione: da una parte l'isolamento del recluso e la sua separazione dagli ambienti originari del mondo esterno (la famiglia, gli amici, la società), da un'altra parte un esasperato attaccamento morale (o piuttosto sentimentale) a quegli ambienti, ai quali l'immaginazione, la speranza, il desiderio di recupero riportano il recluso in modo intensamente partecipe. Fatto sta che, evidentemente, la poesia aleggia fra le mura di un carcere; quanto meno ve ne abbondano i germi. I temi più frequenti fra le poesie esaminate sono stati quelli del distacco dal mondo degli affetti e del desiderio di farvi ritorno. Non sono mancati componimenti moraleggianti e didascalici, anche sull'onda dell'attualità o addirittura della cronaca; pochi i riferimenti alla reclusione in sé stessa considerata; nessuna recriminazione per ingiustizie o violenze subite.
I testi risultati vincitori sono due belle testimonianze sugli affetti creduti, ricordati, idealizzati, che si caratterizzano per una scrittura piana ed elegante, piuttosto discorsiva, ma non dispersiva. Il legame d'amore (nella poesia "Amarti in silenzio": "………E' tutto quello che voglio, amarti in silenzio, nulla più, che il mio essere sappia riconoscere che ti amo. Questo solo conta. E il silenzio lo sa come ti amo") evoca certamente il mondo esterno; il legame d'amicizia (nel brano "Dimmelo a me": "….. La notte è profonda, la casa è silenziosa, i nidi degli uccelli tacciono nel sonno. Rivelami tra le lacrime esitanti, tra sorrisi tremanti, tra dolore e dolce vergogna, il segreto del tuo cuore") potrebbe anche essere, invece, l'esito apprezzabile di un rapporto al di qua del muro.

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