Martedì 9 Marzo 2010 - Libertà
Tetto nuovo per S. Francesco
Terminati i lavori di sistemazione della copertura
piacenza - Il 6 gennaio 2009 la caduta di un pezzo di intonaco da una volta della basilica di San Francesco provocò molta paura tra i fedeli raccolti in chiesa per la celebrazione della messa dell'Epifania. Pochi mesi prima, il 27 ottobre, erano state le precarie condizioni del prospetto su via XX Settembre a sollecitare la messa in sicurezza di uno dei più importanti monumenti cittadini.
Così, nell'anno che ricordava gli otto secoli dall'approvazione della protoregola francescana, la basilica dedicata al santo di Assisi rischiava di rimanere chiusa al pubblico. Un'eventualità che - spiega il parroco don Giuseppe Frazzani - è però stata scongiurata con un primo intervento di emergenza, al quale sono seguiti ulteriori lavori conclusi nei giorni scorsi, che hanno interessato in particolare il 65% del tetto (dalla facciata fino al transetto escluso).
«Il distacco dell'intonaco era avvenuto proprio a causa dell'umidità e delle infiltrazioni di acqua piovana che stavano mettendo a repentaglio anche la conservazione dei dipinti della cappella del Malosso, appena restaurati», prosegue don Giuseppe. Occorreva dunque reperire le risorse necessarie. «Ringraziamo chi ci è venuto in aiuto con generosità. Abbiamo dovuto comunque limitare il restauro alle parti più essenziali, perché non saremmo riusciti a sostenere un progetto più impegnativo». La direzione dei lavori è stata affidata a Manuel Ferrari, architetto dell'ufficio beni culturali della diocesi. La ditta incaricata è stata l'impresa di Michele Bragoli.
Il rifacimento del tetto è avvenuto in due stralci successivi, con «smontaggio e recupero - precisa Ferrari - del maggior numero possibile di coppi, lo smontaggio dell'orditura secondaria in gran parte marcescente, la verifica dell'orditura primaria, il montaggio di nuovi travetti, la posa di una lastra sottocoppo sulla quale sono stati collocati i coppi di recupero e di reintegro». I lavori hanno riguardato anche la lanterna della cupola della cappella del Malosso, per complessivi 1.400 metri quadrati di coperture. La Soprintendenza per i beni architettonici di Parma e Piacenza ha rilasciato le relative autorizzazioni.
«Avvicinando la facciata, abbiamo riscontrato una situazione di grande complessità», evidenzia Ferrari. «Precedenti restauri hanno inserito materiali incongrui, il che renderebbe necessario un restauro complesso e oneroso. Viste le ridotte disponibilità finanziarie, in accordo con la Soprintendenza, in questa fase si è dunque optato per una semplice manutenzione, con interventi minimamente invasivi». Il cantiere è durato cinque mesi («in piena cristi, coraggiosamente la comunità - sottolinea il parroco - ha dato lavoro a parecchie persone»), per una spesa totale di oltre 700mila euro. Con la sottoscrizione tra i parrocchiani (che continua) e vari contributi, finora sono stati raccolti 450mila euro, tra cui 155mila euro dai fondi della Cei (otto per mille) e 121mila euro giunti dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dalla Banca di Piacenza, dal Comune (attraverso uno sconto sulle imposte), il Gotico-Obi, l'assicurazione Cattolica, la famiglia Italo Bersani, gli amici di Antonio Cerciello e la Banca nazionale del lavoro. «Speriamo - è l'auspicio di don Giuseppe - che l'attenzione verso un monumento così significativo per la storia, non solo religiosa, di Piacenza possa rimanere alta, in quanto la parrocchia che conta un migliaio di persone non può farcela da sola».
Anna Anselmi