Sabato 9 Ottobre 2004 - Libertà

Galimberti "legge" Milani sul tema del desiderio

"Il desiderio ha un limite. Si alimenta dell'assenza, della mancanza, perché non si può desiderare ciò che si ha...". L'acutezza introspettiva di Umberto Galimberti si è rivelata buona alleata dell'intuizione artistica di Giorgio Milani, come mostra un'opera particolare esposta alla mostra dell'artista piacentino in corso nella cripta di Santa Liberata, sotto l'Auditorium della Fondazione. "Trattenere il desiderio" è un insieme di caratteri tipografici di legno legati strettamente fra loro, ma come impossibilitati a formare la parola, a dar corpo al significato: uno slancio trattenuto, un sentimento che si nutre più di fantasia che non di realtà. E il commento del filosofo - presente nel catalogo - perfettamente centra il senso dell'opera, che dà corpo ad un uso meno visto dei caratteri di Milani, solitamente assemblati nei poetari. Oggi è, tra l'altro, l'ultimo giorno per poter visitare la mostra in corso dedicata a "Babele", un grande poetario che è essenzialmente una domanda e una fonte di riflessione sulla confusione dei linguaggi, sulla contrapposizione delle culture, sulla proliferazione di informazioni - complici i nuovi mezzi - che non si traduce in capacità di comprensione.

p.s.