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Giovedì 4 Marzo 2010 - Libertà

Per un mercante veneziano o un bancario la natura umana necessita di spiritualità

piacenza - Cosa possono avere in comune un mercante veneziano del XIII secolo e un bancario piacentino di oggi? Forse nulla, eccetto la volontà di andare alla "scoperta delle stelle alte", di scoprire la causa della caduta del "cielo rotondo privo di scalfitture e dubbi". Si intitola Alla scoperta delle Stelle Alte (Berti Editore) il libro di Danilo Sartori presentato nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in un incontro coordinato da don Luigi Bavagnoli: «La conseguenza di questa caduta del cielo è una libertà che ha portato con sé il dubbio» ha spiegato l'autore, «e l'incertezza non va d'accordo con la natura umana: cosa fare allora? ». Arrendersi non è la soluzione scelta da Sartori; e neppure dal suo protagonista, che decide di dedicarsi al suo destino intraprendendo un viaggio reale che ha anche il tono del pellegrinaggio spirituale.
Eppure quello che compie Alvise, il mercante protagonista, non è un percorso strettamente cattolico; lo conferma anche lo stesso Sartori, che ha spiegato: «Il libro inizia con Introibo, un chiaro omaggio alla tradizione della nostra chiesa, ma non saprei dire se è in effetti cattolico: lo definirei più un volume ecumenico, indirizzato a tutti». Il mercante del XIII secolo si presenta infatti come una creatura atemporale, in cui si manifestano i dubbi dell'umanità intera, quelli dell'uomo moderno. La narrazione procede per simboli, chiavi di lettura che chiariscono il percorso compiuto dall'autore, prima ancora che dal personaggio: il primo è quello rappresentato dalla festa induista descritta in due capitoli del libro, in cui si fa riferimento ad un omaggio al fiume Gange fatto attraverso una serie di lumini accesi e abbandonati alle acque: «La candela evoca la fragilità ma anche la banalità della nostra vita: visti da lontano infatti i lumini sono tutti uguali e si possono spegnere facilmente» ha spiegato Sartori.
Il secondo simbolo è quello dello scultore: come l'opera d'arte si crea sottraendo dalla materia, allo stesso modo le esperienze affrontate nel viaggio e tutte negate conducono il protagonista alla creazione di una nuova base morale; il terzo è rappresentato dallo stesso cammino, concetto presente sia nella tradizione occidentale che nel mondo orientale, che conduce alle Stelle Alte, «in cui si trasfigurano tre figure a noi ben note» ha aggiunto l'autore. Che ha concluso: «La mia è stata una meditazione onesta sull'esperienza umana che spero possa essere utile, nella timida convinzione che sicuramente lo è stata per me».

Betty Paraboschi

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