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Lunedì 1 Marzo 2010 - Libertà

La Cappella Maestro Giovanni tra amori profani e sacri

L'ensemble diretto da Berzolla stasera in Fondazione

piacenza - Si intitola Amor sacro Amor profano il concerto della Cappella musicale "Maestro Giovanni" diretta da Massimo Berzolla, accompagnata al pianoforte da Vito Lombardi, in programma stasera alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, alle ore 21 (ingresso gratuito). L'itinerario musicale intreccia infatti brani di ispirazione religiosa e non, scritti anche da autori piacentini, per raccontare le tante sfumature di un sentimento universale.
Il viaggio inizia nel Rinascimento, con il modenese Orazio Vecchi, il cui madrigale E viver' e morir è proposto anche nel "travestimento spirituale" curato nel Seicento da Aquilino Coppini (al servizio del cardinale Federico Borromeo), in un'opera conservata nell'Archivio capitolare della Cattedrale di Piacenza. Del fiammingo Orlando di Lasso, tra i maestri della polifonia cinquecentesca, si ascolterà il madrigale Poi che'l mio largo pianto, preceduto da Ti canto del compositore e arrangiatore torinese Fabrizio Francia (1964), tratto dal Cantico dei Cantici. Il piacentino Giovanni Gorgni ha invece trasposto in musica i consigli epistolari di Mozart alla "cara mogliettina". Di Maurice Ravel verrà proposto Trois beaux oiseaux du Paradis, tratto dalle Trois chansons, di cui il compositore è autore anche dei testi. In particolare questo pezzo, del dicembre 1914, evoca lo struggimento di una donna per il destino dell'amato partito per il fronte. Ancora a un anno tragico, il 1939, conduce Già mi trovai di maggio, la "canzonetta" di Bruno Bettinelli, basata su versi del poeta quattrocentesco Matteo Maria Boiardo.
La tappa successiva è completamente piacentina, con l'ironico omaggio di un marito alla consorte, La me sigulleina, testo di Egidio Carella e musica di Berzolla. Poi la delicata ninnananna Wiegenlied Op. 49 n. 4 di Johannes Brahms, testo tratto dal ciclo di canti e poesie popolari Des Knaben Wunderhorn. Quindi, una trasferta oltreoceano, con la celebre Summertime, da Porgy and Bess di George Gershwin, il tango Chiquilin de Bachin di Astor Piazzolla, su parole di Horacio Ferrer, e lo standard My favourite things del duo statunitense Rodgers and Hammer, dal musical The sound of music dell'età dell'oro di Broadway. Sono invece ispirate all'antica Grecia le tre Gymnopédies (1888) di Eric Satie, frutto del sodalizio artistico con il letterato J. P. Contamine de Latour e delle quali verrà eseguita la prima.
L'ultima parte del concerto verrà riservata a successi dei Beatles (Michelle), alla romantica A nightgale sang in Berkley Square di Manning Sherwin (il titolo è preso da un racconto dello scrittore di origine armena Michael Arlen), per terminare con le note di Over the rainbow di Harold Arlen (parole di E. Y. Harburg), indimenticabile nell'interpretazione di Judy Garland nel Mago di Oz.

Anna Anselmi

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