Domenica 28 Febbraio 2010 - Libertà
Presentato nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano il progetto della struttura di accoglienza per pazienti in fase terminale
vision 2020
Entro la fine di marzo sarà posta la prima pietra ed entro un anno sarà completato. E' l'Hospice di Piacenza che ha finalmente spiegato le proprie vele. A lavori terminati si avrà un luogo dove curare i pazienti in fase terminale, accompagnandoli in quelli che potrebbero essere gli ultimi mesi della loro vita. Il progetto della struttura che andrà così ad affiancarsi, in una rete più ampia, all'esistente Hospice di Borgonovo, è stato presentato ieri mattina a Palazzo Rota Pisaroni, sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Nel salone d'onore c'erano tutti gli attori che hanno collaborato al varo del progetto primo classificato del Piano strategico per Piacenza: Vision 2020. Una gestazione che ha coinvolto trasversalmente la società civile piacentina al di là dei colori di appartenenza.
«La centralità di questo progetto è indipendente dalle scelte di Vision 2020 - osserva Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione -, è insita nella natura stessa dell'uomo». Così come la trasversalità. «Che cosa c'è di più trasversale della morte? » riflette Marazzi. «E' un progetto che abbiamo atteso da troppo tempo - lo segue il sindaco Roberto Reggi, anche presidente dell'associazione "Insieme per l'Hospice" -. Quello che presentiamo oggi è di grande qualità».
A lavori terminati dovrà essere mantenuto da tutta la comunità piacentina: «L'Asl coprirà il 90 per cento dei costi, il restante 10 toccherà a noi».
I ringraziamenti di Reggi evidenziano il grande lavoro di squadra, in gran parte gratuito. Cita i componenti della Commissione che ha giudicato le offerte: Angelo Bergamaschi (Regione Emilia Romagna), Tiziana Lavalle (Asl di Piacenza), Sergio Fuochi (Comune di Piacenza). Poi i legali Marco Sgroi, Enrico Dante, Elena Vezzulli e l'Ordine degli ingegneri con il presidente Fabrizio Perazzi, «che ha assicurato la sua collaborazione nella fase valutativa delle proposte», assieme ai consiglieri Stefano Daturi, Sergio Foppiani, Francesco Ghidini, Claudio Guagnini «che seguiranno le varie fasi di realizzazione del progetto». Il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, evidenzia come l'amministrazione di via Garibaldi, abbia subito raccolto il testimone della giunta precedente (ringrazia l'ex assessore Paola Gazzolo) e auspica che il metodo utilizzato «venga seguito anche per altre questioni urgenti sul territorio». Come ci si trovi innanzi ad una sfida culturale nuova per la città viene evidenziato dal direttore generale dell'Asl, Andrea Bianchi. «I benefici di questa struttura - dice - saranno evidenti già il giorno dopo l'inaugurazione. Sarà un luogo progettato come un pezzo di casa propria». E la morte non è detto che arrivi poi così presto: «A Borgonovo la mortalità è del 60 per cento contro l'85 degli altri hospice». Marco Carini, presidente del Consorzio Iris spiega che anche il nome non è stato scelto a caso: «Richiama l'arcobaleno, il punto di congiunzione tra la terra e il cielo». Nella gestione sarà importante il ruolo del volontariato. Rodolfo Canaletti, in veste di presidente della Lega per la lotta contro i tumori, lo ribadisce: «E' importante che i piacentini continuino ad aiutarci». Infine il vicario generale, monsignor Lino Ferrari: «La Chiesa ha sempre avuto attenzione per il mondo della sofferenza... L'Hospice si prende cura della persona nella sua totalità: esistono malati inguaribili, ma non malati incurabili».
Federico Frighi