Domenica 28 Febbraio 2010 - Libertà
Le tante disavventure di attori scalcinati
"L'impresario delle Smirne" di Goldoni curato da De Fusco martedì e mercoledì al Municipale
Uno dei capolavori di Goldoni meno frequentati sulle scene, L'impresario delle Smirne, incontra le partiture di Nino Rota nello spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Veneto con lo Stabile di Catania, con la regia di Luca De Fusco, in scena al Teatro Municipale martedì e mercoledì alle 21 per la Stagione di prosa "Tre per te", organizzata dal Teatro Gioco Vita di Diego Maj.
Uno spettacolo sul teatro, dentro il teatro, una commedia musicale leggera e poetica con un protagonista d'eccezione come Eros Pagni. L'idea dello spettacolo nasce dal desiderio del regista Luca De Fusco - direttore dello Stabile del Veneto - di dar vita a un "prodotto teatrale" in cui fosse possibile abbattere i rigidi steccati tra i generi, attraverso la fusione di musica e parola; la ricerca in tale direzione ha incontrato la drammaturgia di Goldoni, la cui scrittura geometrica e corale si avvicina molto a quella di una partitura.
Decisivo la per realizzazione di questo progetto è stato l'incontro con Eros Pagni, nella cui memoria c'era infatti l'emozione di una serata al Teatro La Fenice nel 1957 in cui assistette ad una edizione smagliante de L'impresario delle Smirne firmata da Luchino Visconti, con le musiche di Nino Rota. Molti anni dopo, Pagni riconobbe nel film Il padrino la riscrittura di un'aria dell'"Impresario". «Da qui abbiamo iniziato - racconta De Fusco - alla ricerca della partitura di Rota, da cui nasce lo spettacolo». L'adattamento è firmato da Luca De Fusco e Antonio Di Pofi, ultimo assistente di Rota in teatro e vincitore del Premio Eti "Gli olimpici del teatro" 2008 come miglior musicista, che firma anche adattamento e arrangiamento delle musiche. In scena, con Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo, Max Malatesta, Giovanna Mangiù, Alvia Reale, Paolo Serra, Enzo Turrin, con Marco Persichetti al pianoforte. Le scene sono di Antonio Fiorentino, i costumi di Maurizio Millenotti, le coreografie di Alessandra Panzavolta, le luci di Emidio Benezzi.
Incastonata in una cornice metateatrale, la messa in scena racconta di una scalcinata e scombinata compagnia degli anni '50 che vuole portare a Smirne uno spettacolo ambientato nel ‘700, in parallelo con la vicenda immaginata da Goldoni due secoli prima, che segue le vicende di una compagnia lirica di terza categoria. «Mi hanno colpito le analogie tra i personaggi dell' "Impresario" e quelli che popolano il mondo dei primi film di Fellini - sottolinea De Fusco - ed è sorprendente la precisione con cui Goldoni disegna i suoi bozzetti sociali, molto simile a quella dei caratteri del cinema felliniano. Penso, ad esempio, a La strada o a Le notti di Cabiria».
Le musiche di Rota per Visconti, e quelle celeberrima composte per i film di Fellini, la straordinaria interpretazione di un attore del calibro di Eros Pagni, la linearità interpretativa di Luca De Fusco si mettono al servizio di un testo da riscoprire, riletto alla luce di una sensibilità moderna, nel calore di quella "allegra malinconia" che è la cifra distintiva del cinema del grande Federico. Una malinconia ed una sensibilità che sono anche dei teatranti: abbandonando ogni ambientazione realistica, la vicenda è interamente agita in un teatro, con le camere d'albergo pensate da Goldoni trasformate in camerini.
Come di consueto, Teatro Gioco Vita offre al pubblico l'opportunità di incontrare i grandi protagonisti degli spettacoli in cartellone, attraverso il ciclo "Ditelo all'attore", inserito nel progetto Informazione Teatrale (realizzato con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano): Eros Pagni incontrerà Enrico Marcotti, per raccontarsi al pubblico piacentino, al Teatro Filodrammatici il 3 marzo alle 17.30.
Chiara Merli