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Domenica 28 Febbraio 2010 - Libertà

Oggi al Milestone un convegno su Evans
con Zenni, Sessa, Giudicissi e Battaglia

Sono ormai trent'anni, anche se non sembra (per la precisione, saranno trent'anni il prossimo 15 settembre), che ci ha lasciati uno degli artisti più grandi e amati della storia del jazz: Bill Evans, il più lirico e sensibile dei pianisti. Il suo approccio personalissimo all'improvvisazione modale che gli consentiva di spalancare nuovi mondi all'interno di melodie così conosciute da essere apparentemente senza segreti; l'uso "impressionistico" dell'armonia, ispirato a Debussy e Ravel; il suo tocco senza pari per delicatezza e intensità; la sua capacità di creare alchimie miracolose nella formula piano-basso-batteria (il suo trio del 1961 con Scott LaFaro e Paul Motian è considerato il modello insuperabile di ogni "piano trio" a venire). Ma dietro la luminosa perfezione di questa musica si celava una cupa, disperata pulsione di morte: consumata dalle droghe, dalla depressione e dalla morte tragica di persone amate (i suicidi della compagna Ellaine e del fratello Harry) la vita di Evans fu un ininterrotto calvario di autodistruzione («il più lungo suicidio della Storia», secondo il suo amico Gene Lees) che si concluse all'età di cinquantun anni; e di rado il Dolore ha saputo presentarsi con le vesti immacolate della Bellezza come in You must believe in spring, l'album del 1977 che fu il canto del cigno del Nostro.
Oggi, al Milestone di via Emilia Parmense 27 (sede del Piacenza Jazz Club presieduto da Gianni Azzali) la Società Italiana di Musicologia Afroamericana (Sidma) renderà omaggio al genio di Bill Evans, nel trentennale della sua scomparsa, con una intera giornata di studi a lui dedicati. Questo convegno (a ingresso libero) è uno dei più attesi fra gli "eventi collaterali" che accompagnano il Piacenza Jazz Fest: è infatti tradizione della rassegna jazz piacentina, in collaborazione con la Sidma e la Fondazione di Piacenza e Vigevano, dedicare, a ogni edizione, un convegno di studi ad alto livello a un grande protagonista di questa musica. "Bill Evans: riflessioni intorno a uno stile" è il titolo del convegno di oggi, che si svolgerà dal Milestone dalle 10 alle 13 e dalle15 alle ore 19 e sarà moderato da Stefano Zenni, musicologo e presidente della Sidma.
Nel corso della giornata interverranno lo stesso Zenni, che proporrà un'analisi sul primo pianismo di Evans (titolo del suo intervento: "Very Early - Nascita dello stile evansiano"); il critico e storico del jazz Claudio Sessa, che riconsidererà l'ultimo periodo creativo di Evans ("Spring Is Here - L'ultima stagione di Bill Evans) "; Maria Antonietta Giudicissi, conduttrice del programma radiofonico "Piazza Verdi" di Radio 3 Rai, che proporrà una riflessione sulla predilezione di Evans per il tempo di valzer ("How My Heart Sings-I valzer di Bill Evans") e il grande pianista milanese Stefano Battaglia, che illustrerà la sua personale visione dell'opera di Evans ("Conversations with Himself: dialoghi intorno a Bill Evans") offrendone anche un saggio "pratico" con un concerto per pianoforte solo che avrà inizio alle 18. Un concerto che chiuderà la giornata certamente in bellezza perché Battaglia è uno di quei jazzisti che illustrano l'Italia nel mondo: dal 1984 ad oggi, Battaglia ha tenuto più di mille concerti con molti dei più grandi protagonisti internazionali di questa musica.

Alfredo Tenni

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