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Mercoledì 24 Febbraio 2010 - Libertà

Biagini, l'universo sta a guardare

Presentato l'ultimo libro "Melusina"

piacenza - Già, già, lo scrittore piacentino-romagnolo Mario Biagini dilata il suo campo di narrativa per l'universo. Opera di fantasia, allora? In certo senso sì, perché fantastici sono i pianeti sui quali camminano e respirano i personaggi del suo ultimo volume, ma la trama, pur con le casualità spaziali che sostengono una vicenda così vasta ed intrecciata, è vissuta da uomini e donne di carne e sangue, d'emozioni e sentimenti. C'è di che specchiarsi, per riconoscere le nostre gioie umane, i turbamenti, le ansie, i dubbi, le aspirazioni, i sogni, le speranze, le ricerche di significati… Insomma, tutto quanto può creare interesse di lettore verso un libro che si rispetti.
Il volume Melusina. La signora della nave è stato presentato in Fondazione. Giornata zuppa di pioggia. Alle 17 batteva ancora solerte, mentre il cielo immalinconiva di tramonto precoce. Poco pubblico in sala? Macchè, molti posti occupati. Lettori coraggiosi? Lettori appassionati? Lettori di Biagini? C'erano e basta, senza scandagliare troppo. Verso di loro riconoscenza per aver affrontato il tempaccio. E l'impegno di presentare al meglio un buon testo che gli rallegri la permanenza, ancora, in un inverno che non vuol lasciare campo, freddo e umido. Ha introdotto Paolo Dosi, assessore comunale alla cultura, giunto trafelato da tanti impegni. «Contento d'essere qui - ha dichiarato - perché seguo le strade della cultura, come politico e come uomo. Melusina, il volume, apre orizzonti di coscienza, ossia pone il lettore di fronte alla condizione d'essere umano, gli mormora "tu sei questo e questa è la tua vita, tanto di bene e tanto di male". E' scritto bene e piacerà. E, non ultimo, è stampato dalla casa editrice che rappresento, la Berti. Ho sostenuto moralmente la pubblicazione e ne faccio orgoglio. Un augurio».
Ha preso allora la parola Luigi Galli: «Opera complessa questa di Melusina, narrativa per la gran parte, con il piacere del raccontare, dell'affabulare, del "Vi racconto una storia"; pure scientifica, quel tanto che basta a collocarla nel futuribile; anche storica, poiché ricostruisce epoche lontane e v'incastona le vicende dei personaggi; filosofica per l'accenno ai destini degli uomini e delle donne e per insegnar loro a tenerne conto sortendo da superficialità di facciata; di grammatica, perché scritta secondo regole classiche d'espressione, quindi prosa cristallina. Lo scopo che, sotto lo scorrevole narrare, si pone Biagini è di educare a percorrere la strada della vita ad occhi aperti, coscienti, una dose di coraggio avventuroso, la convinzione che s'incontreranno alcune certezze, ma anche spessi misteri. Se può consolare tanto, ecco gli affetti, le gioie di un amore limpido».
Lo scrittore ha chiarito questioni poste, confermando temi centrali e di contorno della sua opera. Letti con intensità brani da Tiziana Mezzadri.

Giulio Ricci

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