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Mercoledì 24 Febbraio 2010 - Libertà

Non si ferma la solidarietà tra gli scaffali

Si estende il circuito di Piacenza Solidale: cibo invenduto per le mense dei poveri

Ad un anno e mezzo dalla nascita, si allargano attività e beneficiari di "Piacenza Solidale", il circuito virtuoso di enti (Comune e Provincia), Rotary Club Piacenza, Unione Commercianti, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Enìa e Caritas Diocesana che distribuisce ai bisognosi i prodotti alimentari invenduti o invendibili (perché imperfetti o prossimi alla scadenza) di grandi e medie distribuzioni (Conad, Sigma, Padial - Crai e Boulangerie).
L'aggiornamento è giunto ieri, dalla sede di Unione Commercianti, annunciato dal direttore Giovanni Struzzola, Max Amato di Piacenza Solidale, Giuseppe Chiodaroli, direttore di Caritas, Paolo Incerti, vicepresidente di Conad Centro Nord e dalla direttrice dello Svep Raffaella Fontanesi. L'associazione Svep, infatti, d'ora in poi opererà in sinergia con il progetto per massimizzarne benefici e ricadute sul territorio: «Dal primo marzo sarà attivo un centro di stoccaggio nei locali antistanti alla Caritas - ha spiegato Fontanesi - dotato di celle frigorifere». La catena del freddo è tutelata anche dal mezzo refrigerato donato da Rotary (era presente all'incontro l'ex presidente Alberto Chiesa) e guidato da un autista assunto dalla coop sociale Solidart (in sua rappresentanza c'era Benito Castellani), che dai punti di produzione distribuisce le derrate a mense e beneficiari, di cui l'ultimo entrato è la parrocchia di Santa Maria di Campagna.
«Stiamo approntando anche un corso di formazione per il trattamento delle derrate, in partnership con l'Università Cattolica, l'Ausl e Unione Commercianti. Il circuito distributivo - ha proseguito Fontanesi - sarà esteso dalle mense anche agli utenti finali, grazie alla collaborazione di 10 associazioni di volontariato. Tutto ciò per soddisfare le richieste in aumento di persone bisognose e le vittime della nuova povertà, come le famiglie dei cassintegrati. Allargheremo alla provincia e costruiremo un database per gestire al meglio i flussi di beni in entrata e uscita».
Struzzola ha parlato di «risultati molto soddisfacenti. Il modello è esportabile in altre realtà territoriali, un vessillo della solidarietà che una città deve manifestare verso i cittadini bisognosi. La crisi ci attanaglia e non lascia la presa: Piacenza Solidale è un nucleo attorno a cui continuare a sviluppare iniziative concrete». «Raccogliendo indicazioni sulla povertà da enti e Ausl e integrandoci con Svep e Caritas - ha aggiunto Amato - saremo più presenti sul territorio provinciale e ottimizzeremo la fornitura di beni alimentari. In gennaio, per dare un'idea, il 60% dei 2200 pasti erogati dalla mensa Caritas sono stati prodotti da 1500 chili di derrate in arrivo da Piacenza Solidale».

Pietro Corvi

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