Venerdì 26 Febbraio 2010 - Libertà
La cucina di Guareschi
Al "Filo" curiosando nella dispensa di Don Peppone
piacenza - Un Mondo piccolo, così piccolo da stare in cucina. È l'oste Giovannino Guareschi il protagonista del secondo ed ultimo appuntamento della rassegna A teatro con gusto organizzata da Comune, Teatro Gioco Vita, Municipale e Fondazione di Piacenza e Vigevano in collaborazione con l'istituto "Raineri-Marcora". Stasera alle 20, al Teatro dei Filodrammatici, sul palcoscenico sale la cultura, quella in cui tavola e letteratura vanno "a braccetto": in programma è una serata, presentata da Giancarlo Spezia dell'Università Cattolica di Piacenza, che, alla dimostrazione della preparazione della pistà ad grass ed alla degustazione di alcuni piatti tipici della Bassa (il culatello prodotto con il metodo tradizionale, i classici anolini in brodo, il cappello del prete con salse, la torta sbrisolona accompagnati dai vini del territorio), associa la presentazione di un volume altrettanto gustoso, Nella dispensa di Don Camillo. L'oste Giovannino Guareschi e la cucina della Bassa (Guido Tommasi Editore) ideato da Enrico Sisti, Andrea e Giorgio Grignaffini.
«L'ispirazione è nata dall'anno guareschiano celebrato nel 2008 e in parte nel 2009 e dalla voglia di fare qualcosa che riguardasse Guareschi e la sua terra» spiega Sisti, «ne è uscito un libro strano e poliedrico, che parla di semiologia, letteratura, gastronomia, una specie di enciclopedia della Bassa parmigiana».
«Volevamo dare voce alla dimensione vaga ed utopica di un luogo-non luogo come la Bassa, avulso dai concitati tempi moderni» gli fa eco Andrea Grignaffini, che interverrà alla serata insieme ad Ermes Frazzi, «e soffermarci su una realtà, quella del ristorante aperto da Guareschi per il figlio, che è stata spesso offuscata dalla figura roboante del suo ideatore».
Il risultato è una sorta di "zibaldone" costruito su una serie di brevi capitoli in cui la ricetta si accompagna al racconto, la gastronomia si inserisce nella storia; emerge così il ristorante «che dopo la chiusura rinasce come Casa Guareschi, aperta a poche persone» spiega Grignaffini.
«Era uno dei migliori ristoranti della Bassa» continua Sisti, «e lì Guareschi distribuiva il vino da lui imbottigliato e di cui ora si è persa la memoria. Nel ristorante era possibile rintracciare il mondo guareschiano che troviamo nei libri: il lampadario era stato ricavato da una serie di damigiane verdi appese; le etichette dei vini erano disegnate personalmente dall'autore di Mondo piccolo».
Di quel luogo ora non è rimasto nulla: quasi 30 anni di apertura sono stati cancellati, le porte del "mondo piccolo" si sono definitivamente chiuse parecchi anni fa. Resta invece questo libro che con semplicità e buon senso fa luce su un Guareschi inedito ma non inaspettato: l'oste Giovannino è infatti quello che rifornisce la dispensa di Don Camillo, anche se lo fa con meno bontà di quella riscontrabile nei film con Fernandel e Gino Cervi e in una «piatta striscia di terra grassa» situata fra Piacenza e Guastalla.
I piacentini "arrotino i denti" dunque, come si legge nel libro: l'oste Guareschi li aspetta ancora, al "Filo".
Betty Paraboschi